Mentre siamo qui a Perugia al Festival del Giornalismo si è scatenato l'universo (digitale).
1) è cambiata la grafica di Repubblica.it, come avevamo annunciato un paio di settimane fa. Di questo avremo di parlarne meglio nei prossimi giorni, anche se un po' di commenti a caldo li trovate in calce al post precedente. La nostra prima impressione è molto positiva. Ma ci voleva davvero poco per ottenere qualcosa di meglio. Qui trovate l'autorecensione su Repubblica.it
2) è partito, alla grande, Il Post, il nuovo progetto di Luca Sofri. Anche di questo ne parleremo a lungo.
3) il nemico ha scioperato. Qui di seguito il dettaglio di ciò che è successo (grazie a Supersoul per la collaborazione):
DA CORRIERE.IT
il comunicato del cdr
Sciopero dei giornalisti del Corriere
Corriere.it non sarà aggiornato martedì 20 aprile. Il quotidiano non sarà nelle edicole mercoledì 21 aprile
il comunicato del cdr
Sciopero dei giornalisti del Corriere
Corriere.it non sarà aggiornato martedì 20 aprile. Il quotidiano non sarà nelle edicole mercoledì 21 aprile
Oggi i giornalisti del Corriere della Sera sono in sciopero e il giornale non uscirà mercoledì 21 aprile. L'assemblea della Redazione è arrivata ad approvare questa estrema misura di protesta unitamente ad un pacchetto di sei giorni di sciopero a causa del progressivo deterioramento dei rapporti con la direzione del giornale. I redattori del Corriere hanno affrontato la crisi economica che coinvolge anche la nostra testata accettando sacrifici economici e tagli agli organici. La trattativa (senza scioperi) si è conclusa con un accordo tra Cdr e Rcs Quotidiani, approvato a larghissima maggioranza con un referendum redazionale e ratificato al Ministero del lavoro, che tiene fermo il principio della libera scelta dei singoli. Un principio che appartiene da quasi mezzo secolo alle prassi e alle norme interne del Corriere e aumenta, in questo giornale, le difese dei redattori dalle pressioni del potere economico e politico.
Il direttore Ferruccio de Bortoli, in quella fase, fu al fianco dei suoi giornalisti e garantì che «il piano di ristrutturazione aziendale e il piano editoriale non si faranno sulla base di atti impositivi. La direzione non ricorrerà ad atti unilaterali». Dopo appena sei mesi invece il direttore ha cambiato idea e, smentendo se stesso, ha scritto al Cdr di vedersi costretto «a venire meno alla prassi interna che prevede l'assenso obbligatorio degli interessati alla richiesta di spostamento» da una redazione all'altra. Un'inversione di campo e un venir meno agli impegni presi che appare preoccupante quanto a quel rapporto fiduciario che deve rinnovarsi ogni giorno tra direttore e redazione. Ieri, gli ultimi due episodi, altrettanto gravi. La direzione ha annunciato l'improvvisa sostituzione di un capo redattore portandone uno dall'esterno. Un'assunzione che è espressamente vietata dalla Legge 416 sugli stati di crisi nell'editoria salvo casi di «dimostrata necessità» o «specifici apporti professionali» che al Cdr non appaiono sussistere. Sulla deroga richiesta dalla direzione sarà fatta una valutazione nelle sedi opportune. E' comunque allarmante che prima si certifichi l'esistenza di decine di professionisti in esubero e poi si assumano redattori dall'esterno. Il direttore ha annunciato inoltre la nomina di un collega a guida della struttura denominata CorriereTv e lo sviluppo di nuove piattaforme di distribuzione dell'informazione (iPad, iPhone, Smartphone). Tutte iniziative a marchio Corriere, che dovrebbero avere la garanzia dell'informazione del Corriere e della sua redazione, ma che sono partite con il contributo di strutture esterne senza essere mai state neppure presentate ai giornalisti del Corriere della Sera. L'assemblea chiede alla Direzione di riprendere quel percorso virtuoso e coerente che è fondamentale nella gestione dello stato di crisi, per il rilancio del giornale e per il mantenimento di quell'identità del Corriere della Sera fatta da giornalisti liberi per un'informazione libera.
Il Cdr
19 aprile 2010(ultima modifica: 20 aprile 2010)
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