venerdì 23 aprile 2010

Marione Calabresi da Perugia: "L'iPad? Una possibilità, non la pietra filosofale".



Al Teatro Pavone di Perugia, durante la presentazione de "L'ultima notizia" di Gaggi e Bardazzi, il direttore de "La Stampa" Mario Calabresi tira fuori l'iPad. Spiega che non basta da solo, bisogna avere qualcosa da metterci. Questo è il valore aggiunto che i giornalisti devono fornire, ai modelli di business ci pensino gli editori. Già ma come? Secondo Gaggi negli Stati Uniti una mano la dà quella filantropia poco diffusa in Europa per ragioni storiche. E' il caso di Propublica di Steiger. Ma, spiega sempre Gaggi, con l'iPad sarà più facile portare le persone a pagare perché ricorda i telefonini con cui, ad esempio, già televotiamo a pagamento per i programmi tv preferiti.
Calabresi rassicura la platea. Rivela di non intendere affatto mettere il sito de La Stampa a pagamento, ma di sperare in una crescita della pubblicità dopo la crisi e che presto si possa creare un sito più ricco, con una parte dedicata a nuovi contenuti diversi dal giornale di carta, quelli sì a pagamento. Lo fa già il Wall Street Journal, del resto. Anche se per Calabresi questa è solo una delle possibilità e, chiarisce, l'iPad non è la pietra filosofale. La vera risposta, spiega, è nei contenuti. Si continua a leggere, i libri vendono sempre, soltanto che le persone scelgono più di prima. Il quotidiano interessa se ha proposte diverse dagli altri media. Meno articoli, più selezionati. E porta l'esempio dello speciale Africa mandato in edicola nei primi tempi della sua direzione. 50 mila copie in più quel giorno. Il numero maggiormente venduto degli ultimi 5 anni. Anche più, rivela, di quando un'estate in Liguria La Stampa uscì con un telo da bagno allegato.

Francesco Rigatelli per lastampa.it (qui il pezzo integrale)

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