Anche Enzo Biagi perse ascolti con Il Fatto (mai nome fu più inappropriato), quando si mise a fare campagna elettorale e anche lui fu oggetto di discussione in vigilanza: perdeva miseramente da Striscia, che col caso Marchi colse risultati inaspettati; prima di tornare a vincere la guerra dell'audience, a RaiUno occorsero un paio d'anni e l'assunzione di Bonolis, altro che Fatto. Sarebbe curioso che chi magari si era stracciato le vesti quando giunse la "cacciata" (accordo firmato con transazione milionaria, al contrario di Santoro) ora volesse la lucida testa di Minzolini, così come sarebbe curioso che chi nei giorni scorsi si interrogava su chi avrebbe dovuto pagare le sanzioni dell'Agicom (che Repubblica raccontava come un oggetto nelle mani di Berlusocni) al Tg1 fossero gli stessi che non fecero una piega davanti ad analoghe sanzioni comminate a Santoro nel 2001 (e che un tempo erano citate con tanto di link all'Agicom su Wikipedia alla voce "Santoro", ma ora... desaparecidos!).
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Anche Enzo Biagi perse ascolti con Il Fatto (mai nome fu più inappropriato), quando si mise a fare campagna elettorale e anche lui fu oggetto di discussione in vigilanza: perdeva miseramente da Striscia, che col caso Marchi colse risultati inaspettati; prima di tornare a vincere la guerra dell'audience, a RaiUno occorsero un paio d'anni e l'assunzione di Bonolis, altro che Fatto. Sarebbe curioso che chi magari si era stracciato le vesti quando giunse la "cacciata" (accordo firmato con transazione milionaria, al contrario di Santoro) ora volesse la lucida testa di Minzolini, così come sarebbe curioso che chi nei giorni scorsi si interrogava su chi avrebbe dovuto pagare le sanzioni dell'Agicom (che Repubblica raccontava come un oggetto nelle mani di Berlusocni) al Tg1 fossero gli stessi che non fecero una piega davanti ad analoghe sanzioni comminate a Santoro nel 2001 (e che un tempo erano citate con tanto di link all'Agicom su Wikipedia alla voce "Santoro", ma ora... desaparecidos!).
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