mercoledì 19 maggio 2010
Basta con la fuffa di R2.
Vorrei segnalare (e candidare al PPR- del mese) l'articolo odierno di Elena Dusi (foto sopra) "Dimmi che età hai ti dirò se sei stressato", ritenuto degno di un vistoso richiamo in prima pagina e amorevolmente ospitato nella notoriamente rigorosa sezione R2.
Un articolo imbarazzante ("I ricercatori individuano le cause del ritrovato equilibrio dei 50enni (...) nella serenità di un lavoro acquisito e di una famiglia con figli ormai cresciuti ") che sbanda poi vistosamente quando afferma, con somma imprecisione, che lo psicologo Daniel Kahneman "ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2002 proprio per i suoi studi pionieristici su come misurare il piacere di vivere".
La motivazione del Nobel assegnato a Kahneman è la seguente: "per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza" (Wikipedia, traduzione da Nobelprize.org).
La finanza comportamentale, che nessun consulente finanziario può oggi ignorare, deve tantissimo ai suoi preziosi studi che hanno messo in discussione uno dei capisaldi della teoria della finanza, ovvero che gli operatori economici sono razionali e agiscono al fine di massimizzare la propria utilità.
Questo sistematico rilancio di pseudo-ricerche scientifiche rappresenta uno dei più importanti filoni d'aria fritta che c'è oggi nel giornale.
Conoscenze comuni che assurgono agli onori della cronaca, poiché finalmente corroborate dai risultati di una qualche ricerca scientifica, quando spesso la tradizione, l'esperienza e il buon senso hanno già sedimentato nella testa delle persone le conclusioni cui pseudo-scienziati sono arrivati dopo lunghe e costose ricerche...
E che dire poi delle tre paginate dell'odierna apertura di R2 sulle donne, regine degli acquisti? (foto sotto)
Anais Ginori ci informa che "dalle auto all'high tech, sugli acquisti ora decidono le signore. E gli esperti non hanno dubbi: il motore dell'economia sono loro".
L'articolo si snoda disordinatamente tra crescente influenza sugli acquisti da parte delle donne (però!), pari opportunità con annesso soffitto di cristallo, scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro.
Un'inchiesta, così è definita, superficiale e confusa, tipica delle giornate di magra di argomenti.
Barbapapà
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7 commenti:
Non esistono le giornate di magra, specie se NON lavori nella cronaca. Esiste invece la pigrizia di trovare gli argomenti. O forse manca il tempo, non so. Certo è più comodo fare copia&incolla di qualcosa già letto da qualche parte. E infatti i risultati si vedono.
E' vero quel che dici, Aghost. Ma la mia era una provocazione perché R2 è strutturalmente impostata per ricercare e dare impropria visibilità a tutta questa aria fritta. Quindi, magari fosse stata una giornata di magra!
A proposito di fuffa. Chi è che non ha “una chiesa sconsacrata in Germania” da ristrutturare? Penso più o meno tutti, sacrosanto quindi l’articolone non mi ricordo più dove, se su “D” o in qualche sezione culturale di Repubblica. Come dite? Non avete chiese sconsacrate sottomano? Niente paura, ci pensa “D Casa” a correre ai ripari. Molti avranno almeno un atelier nel “quartiere trendy di Amburgo”, ricavato da una prigione durante la prima guerra mondiale e poi magazzino per le vele. Bello e sontuoso dunque il servizio fotografico, che documenta la pacata ristrutturazione di Max Wehberg, designer, progettista e scenografo. I soffitti sono alti 6-8 metri, mi immagino le spese di riscaldamento. Sempre nello stesso numero, le interessanti stalle-biotech “Sheepstable” in Olanda, per ricoverare gli ovini. Chi non ha qualche ovino al giorno d’oggi?
Sempre per gli amanti della vita agreste, stavolta in Italia, la “baita” sulle Apuane, a soli 75 km da Lucca: “Un comodo rifugio di pietra e paglia, senza elettricità ma con tracce d’arte”. La zona è sottoposta a vincolo ambientale, si precisa nell’articolo, e “chi vuole godersi la sua pace e la struggente bellezza deve adattarsi”.
Tutto è bello e immaginifico su “D”. Perfino la pubblicità, sempre però vagamente indisponente: armadi a 28 ante, divani lunghi minimo 8 metri, librerie a perdita d’occhio, letti e soggiorni che sono piazze d’armi. Ci si chiede chi, a parte Tronchetti Provera, Berlusconi e qualche rampollo della famiglia Agnelli, possa abitare case simili. Si può perfino suonare la batteria in cucina (avete capito bene, quella coi tamburi), come nella pubblicità Ikea, l’azienda di arredamento nazional-popolare per antonomasia, ma con pretese modaiole, dove il bimbo ripone l’ingombrante e fragoroso strumento... nei capienti armadi della cucina di 75 metri quadrati.
Grandissimo Aghost!
D è il regno della fuffa. Avessero almeno il coraggio di renderne facoltativo l'acquisto...
@aghost, leggo solo ora la tua super recensione di "D". Bellissima (la recensione), però se proprio non si ha niente di meglio può capitare di soffermarsi sugli interni di queste abitazioni: sono attratto da librerie (insano feticismo: ho appiccicato ad un pannello varie foto di librerie, strappate proprio da "D"), camere da letto e cucine (ce n'era una in una serie di telefilm: "Cuore e batticuore" da sogno).
L'ordine è casuale...
Però tutto vero aghost.
@Barbapapà, è tu vorresti perdere - se facoltativo l'acquisto - tutte le meraviglie descritte da aghost?
Il lettore deve poter sognare, a volte... e fin qui siamo d'accordo Ma un giornale che contiene solo sogni, se non deliri? Cioè totalmente staccato dalla realtà dei comuni mortali? Che giornale è?
Il fuffismo poi è contagioso, sentite cosa scrive Rampini nel "D" dell'otto maggio scorso: (titolo "Più Mozart per tutti").
"Dopo una giornata di immersione nello stress di Manahattan, non c'è di meglio per rigenerare lo spirito che andare all'Avery Fisher Hall, la sala sinfonica del Lincoln Center, per un concerto della New York Philarmonic Orchestra".
A quel punto il "fanculooo" scatta di cuore anche per lui...
@aghost, il vaffa raddoppia. E di vero cuore.
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