sabato 8 maggio 2010

L'ultima di Cerchiobattista.



Ahhahhahhahhahhhhahhaaaahahhahah!!!!!!!!!

(via Nonleggerequestoblog)

13 commenti:

aghost ha detto...

questa è malafede purissima. Nessuna persona seria può sostenere una simile baggianata

Andrea ha detto...

Ha ragione Battista. è documentato. Basta leggere un libro qualsiasi di sociologia della comunicazione per sapere che la televisione non sposta i voti. Chiedete agli istituti di ricerca elettorale. la tv aiuta la formazione di opinioni e idee, ma normalmente uno in tv guarda ciò che gli piace: ha già opinioni che trovano conferme continue

aghost ha detto...

Andrea, citami un solo (non "un libro qualsiasi") libro di sociologia (?) che affermi che la televisione non sposta voti. Non è documentato affatto, anzi semmai è documentato il contrario.

Magari non ne sposta milioni, ma allora dovresti spiegarmi come mai i politici sono in tv dalla mattina alla sera, e i partiti non mollano l'osso della Rai neanche a sparargli. Credi che Berlusconi avrebbe potuto scalare il potere, in tre o quattro mesi creando il partito di forza Italia, senza le sue televisioni? Dai su.

Perché poi le aziende si ostinerebbero a fare pubblicità sulla tv, se il mezzo non influenza le persone... o forse credi che la pubblicità dei prodotti commerciali sia tanto diversa dalla pubblicità dei politici?

nonunacosaseria ha detto...

paradossalmente (visto che stiamo parlando del cerchiobattista per definizione) la verità sta nel mezzo.
ossia, è vero quel che dice andrea: chi guarda ballarò, matrix, annozero ecc. trova conferme continue alle sue già consolidate opinioni.
la televisione, però, può orientare l'opinione pubblica in modo molto più subdolo. per esempio, scegliendo taluni argomenti di cui parlare piuttosto che altri. i tg non parlano dell'isola dei disoccupati o di eutelia, per esempio. pensa se lo facessero. oppure: sbarchi dei clandestini o spazzatura.

aghost ha detto...

Ma è ovvio che chi guarda il tg4 non voterà mai a sinistra, come chi guarda ballarò non voterà mai a destra. Ma non è di questo che si parla, questo è banale. E' di come la tv influenza la percezione della realtà nell'opinione pubblica, orientando in parte il voto. Ricordiamoci che il divario di voti tra i principali schieramenti non è enorme. In una passata elezione (2006), il centrosx vinse per appena 24.000 voti di scarto!

Se i tg, per esempio, danno tutti i giorni notizie di furti e rapine, si acuisce una sensazione di insicurezza di cui certi politici avranno poi buon gioco a strumentalizzare. La percezione della realtà viene indotta, vera o falsa che sia, dai media. Ed è ovvio che il controllo dei media per i politici, la tv soprattutto, è semplicemente vitale. Smettiamola di raccontar balle sulla tv che non sposta voti.

Obama durante la campagna elettorale raccolse cifre enormi grazie a internet, ma poi spese quei soldi per fare spot in tv. Meno male che Obama non aveva Pigi Battista come consigliere :D

Barbapapà ha detto...

Pur condividendo i distinguo di nonunacosaseria, ritengo che Aghost abbia assolutamente ragione.

Così un'indagine del Censis nel giugno 2009 dopo le elezioni europee:
"La televisione resta il principale mezzo utilizzato dagli italiani per formarsi un'opinione sull'offerta politica, solo un quarto degli elettori si è affidato ai giornali, uno su dieci per informarsi ha letto il materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.), mentre Internet rappresenta la fonte di informazione per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale, eccetto che tra i giovani.
Secondo un'indagine del Censis, durante la campagna elettorale per le elezioni europee il 69,3% degli elettori si è informato attraverso le notizie e i commenti trasmessi dai telegiornali per scegliere chi votare. I Tg restano il principale mezzo per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%).".

Leggetevi poi "Il terzo rapporto sulla Sicurezza in Italia", realizzato da Demos per la Fondazione Unipolis, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia (http://www.osservatorio.it/download/10032009.la_sicurezza_in_italia.pdf).
"L’analisi delle notizie sulla criminalità proposte dai Tg prime time nel periodo 2005-2009,
condotta in base al numero, fornisce alcune indicazioni interessanti:
− non esiste correlazione tra l’andamento dei reati denunciati e il numero di notizie sulla
criminalità;
− esiste, invece, una forte correlazione tra il numero di notizie di reati e la percezione della
criminalità;
− tra il 2007 e il 2008 si è assistito ad una “bolla dell’insicurezza mediatica” prodotta da una
forte crescita della percezione della criminalità e delle notizie di reati, anche se in presenza
di una loro leggera diminuzione;
− nel 2009 si torna alla “normalità”; cioè, ai dati della fase 2005-2006, precedente alla bolla
criminalità.
► A partire dal secondo semestre 2009, si allenta nell’informazione dei telegiornali il nesso tra
criminalità ed immigrazione, caratteristico invece della fase 2007-primo semestre 2008.
► Le strategie comunicative dei diversi telegiornali attribuiscono un’attenzione diversa al
fenomeno criminalità. Esse sono il risultato di molteplici fattori: la diversa considerazione
dell’appeal del tema della sicurezza, e dell’impatto sugli ascolti; le diverse strategie palinsestuali e
la diversa sensibilità “politica” verso l’argomento del contrasto alla criminalità.
► Quanto al numero di notizie sulla criminalità, nelle reti Rai il Tg1 sopravanza nettamente gli
altri canali, tra i quali il Tg2 supera a sua volta il Tg3. Diversa la situazione in Mediaset: il Tg
di Rete 4 dà lo spazio minore alle notizie di reati e presenta una notevole stabilità. Sono invece
Tg5 e Studio Aperto che, a partire dal I semestre 2007, presentano un atteggiamento di
grande attenzione verso la criminalità, tanto da spiegare, con le loro scelte editoriali, buona parte
della variabilità del fenomeno complessivo. I due principali Tg, Tg1 e Tg5, sembrano peraltro
inseguirsi, “tenendosi d’occhio”: si rileva una forte correlazione nell’andamento del numero delle
notizie tra i due telegiornali."
Se pensiamo a chi era al governo durante gli anni della "bolla dell'insicurezza mediatica" e a chi s'è fatto in questi anni paladino della sicurezza...

Poi riparliamo delle tesi di Battista, il cui unico fine è quello di assumere sistematicamente una posizione contrarian. Così lo si nota meglio, probabilmente...

nonunacosaseria ha detto...

@aghost e barbapapà

ma infatti i miei esempi erano volti proprio a sottolineare quanto questa scelta degli argomenti possa influenzare l'orientamento degli elettori. anche se non sono stato così approfondito come il puntuale barbapapà

aghost ha detto...

Barba, penso che su un argomento come questo non serva l'analisi del Censis, basta un po' di buon senso. :)

L'influenza che ha la tv su qualche miliardo di persone nel mondo, che stanno ogni ora e tutti i giorni davanti alla scatola, la può capire anche un bambino di terza elementare.

E poi secondo me non sono neanche i tg a fare la differenza, ma il complesso di ideologie che la tv veicola attraverso la pubblicità e molti altri programmi che apparentemente hanno poco a che fare con l'informazione politica: dai quizzoni ai serial tv, dai talk show ai programmi cosiddetti di appronfondimento fino a quelli di varietà.

Berlusconi ha imposto la sua immagine di uomo e imprenditore di successo, l'uomo del fare (soldi) con determinazione e scaltrezza. La tv commerciale in pochi anni ha prodotto una sorta di mutamento antropologico degli italiani. Pensiamo a concetti come l'ultraliberismo, la precarizzazione del lavoro, all'ideologia che vede lo Stato sempre come un impiccio da togliere di mezzo in favore del privato, fino all'ideologia economica della moneta unica, quell'euro che ci ha impoverito tutti e ora rischia, Grecia docet, di lasciarci in braghe di tela.

Viviamo meglio o peggio di prima? Certo abbiamo il televisore al plasma pagato a rate e tre telefonini, ma nessuna certezza sul futuro, specie i giovani che fanno i precari a vita.

Siamo seri: senza uno strapotere sui media, tv in primis, come poteva pensare Berlusconi di scendere in campo e presentarsi con un nuovo partito, Forza Italia, e in pochi mesi vincere le elezioni ed andare al governo del paese? Dai su.

Supersoul ha detto...

concordo assolutamente con Aghost.

Barbapapà ha detto...

Aghost, che basti il buon senso non posso che essere d'accordo.
Però quando leggi celebrati giornalisti come Battista farsi malamente forza della vicenda inglese per sostenere certe sempiterne tesi (è il suo caso), allora è giusto portare anche qualche ricerca seria a sostegno della tesi dell'influenza della TV.
Per il resto siamo tutti allineati, ma questo purtroppo non conforta più di tanto.

kriss ha detto...

C'è Pigi il cerchiobottista e poi c'è Fede l'inqualificabile. Ecco il vero uso criminoso della TV. Chi è più pericoloso? Io credo il secondo.
http://www.youtube.com/watch?v=UuPf7AjyqVg&feature=player_embedded
INGUARDABILE E INASCOLTABILE, mi prudono le mani quando vedo e sento certe cose. E basta dire che tanto è Fede e riderci sopra. Non conosco gli ascolti del tg4 che spero bassissimi ma saranno sempre più numerosi dei lettori del Nemico. E molto molto meno acculturati e molto molto più creduloni. Non ne posso più dallo sconforto :-(

Andrea ha detto...

@aghost, vatti a leggere le analisi dei risultati delle elezioni politiche fatte dall'Itanes (http://www.itanes.org/index.asp?s=pubblicazioni), e poi tornerai a dirmi se ho torto o no. Ripeto: la tv contribuisce alla formazione delle idee, ma se uno crede che i "rumeni" siano criminali tendialmente guarda Tg5, Studio Aperto o via dicendo, non il Tg3, così come chi guarda il Tg3 non pensa che i "rumeni" siano criminali.
Aghost, tu credi ancora che Berlusconi abbia ribaltato il risultato elettorale nel 2008 perché ha detto negli ultimi secondi del faccia a faccia con Prodi "abolirò l'Ici"?

Quella qui riproposta, se non avete mai studiato sociologia della comunicazione, è la contrapposizione tra "apocalittici" (ovvero aghost), che credono nello strapotere dei media, e "integrati" (in questo caso me), che credono nelle facoltà interpretative dello spettatore/lettore

aghost ha detto...

Mi piace il termine apocalittico. Il mio idolo infatti è Ceronetti. E poi Andrea scusa eh, ma secondo te in Italia c'è più gente che legge testi di sociologia o guarda l'Isola dei famosi? ? Poi dovresti spiegarmi perché tutte le dittature, da Mussolini a Hitler, da Stalin a Fidel Castro, cercano di controllare i media.

Dovresti spiegarmi perché nei paesi più seri del nostro, a uno come Berlusconi non sarebbe mai stato permesso di arrivare al Governo con un simile conflitto di interessi e un mostruoso strapotere mediatico. Ma noi italiani, si sa, siamo maestri nei bizantinismi e un'azzeccagarbugli che afferma che le tv non spostano voti si trova sempre.

Quanto ai numeri delle statistiche, mio nonno diceva che sono come l'elastico delle mutande: li puoi tirare da tutte le parti, specie dove danno meno fastidio