Dispiace assai pensare che il povero lettore di quell'interessantissimo pezzo non abbia potuto finalizzare l'acquisto perché ingannato dal prezzo sbagliato. Vanificare così il prezioso sforzo informativo di Assante è un vero peccato.
Rimanendo in tema di contributi giornalistici di spessore, vorrei segnalare (e candidare al PPR- del mese) l'articolo odierno di Elena Dusi "Dimmi che età hai ti dirò se sei stressato", ritenuto degno di un vistoso richiamo in prima pagina e amorevolmente ospitato nella notoriamente rigorosa sezione R2. Un articolo imbarazzante ("I ricercatori individuano le cause del ritrovato equilibrio dei 50enni (...) nella serenità di un lavoro acquisito e di una famiglia con figli ormai cresciuti ") che sbanda poi vistosamente quando afferma, con somma imprecisione, che lo psicologo Daniel Kahneman "ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2002 proprio per i suoi studi pionieristici su come misurare il piacere di vivere". La motivazione del Nobel assegnato a Kahneman è la seguente: "per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza" (Wikipedia, traduzione da Nobelprize.org). La finanza comportamentale, che nessun consulente finanziario può oggi ignorare, deve tantissimo ai suoi preziosi studi che hanno messo in discussione uno dei capisaldi della teoria della finanza, ovvero che gli operatori economici sono razionali e agiscono al fine di massimizzare la propria utilità.
Questo sistematico rilancio di pseudo-ricerche scientifiche rappresenta uno dei più importanti filoni d'aria fritta che c'è oggi nel giornale. Conoscenze comuni che assurgono agli onori della cronaca, poiché finalmente corroborate dai risultati di una qualche ricerca scientifica, quando spesso la tradizione, l'esperienza e il buon senso hanno già sedimentato nella testa delle persone le conclusioni cui pseudo-scienziati sono arrivati dopo lunghe e costose ricerche...
E che dire poi delle tre paginate dell'odierna apertura di R2 sulle donne, regine degli acquisti? Anais Ginori ci informa che "dalle auto all'high tech, sugli acquisti ora decidono le signore. E gli esperti non hanno dubbi: il motore dell'economia sono loro". L'articolo si snoda disordinatamente tra crescente influenza sugli acquisti da parte delle donne (però!), pari opportunità con annesso soffitto di cristallo, scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro. Un'inchiesta, così è definita, superficiale e confusa, tipica delle giornate di magra di argomenti.
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Dispiace assai pensare che il povero lettore di quell'interessantissimo pezzo non abbia potuto finalizzare l'acquisto perché ingannato dal prezzo sbagliato.
Vanificare così il prezioso sforzo informativo di Assante è un vero peccato.
Rimanendo in tema di contributi giornalistici di spessore, vorrei segnalare (e candidare al PPR- del mese) l'articolo odierno di Elena Dusi "Dimmi che età hai ti dirò se sei stressato", ritenuto degno di un vistoso richiamo in prima pagina e amorevolmente ospitato nella notoriamente rigorosa sezione R2.
Un articolo imbarazzante ("I ricercatori individuano le cause del ritrovato equilibrio dei 50enni (...) nella serenità di un lavoro acquisito e di una famiglia con figli ormai cresciuti ") che sbanda poi vistosamente quando afferma, con somma imprecisione, che lo psicologo Daniel Kahneman "ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2002 proprio per i suoi studi pionieristici su come misurare il piacere di vivere".
La motivazione del Nobel assegnato a Kahneman è la seguente: "per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d'incertezza" (Wikipedia, traduzione da Nobelprize.org).
La finanza comportamentale, che nessun consulente finanziario può oggi ignorare, deve tantissimo ai suoi preziosi studi che hanno messo in discussione uno dei capisaldi della teoria della finanza, ovvero che gli operatori economici sono razionali e agiscono al fine di massimizzare la propria utilità.
Questo sistematico rilancio di pseudo-ricerche scientifiche rappresenta uno dei più importanti filoni d'aria fritta che c'è oggi nel giornale.
Conoscenze comuni che assurgono agli onori della cronaca, poiché finalmente corroborate dai risultati di una qualche ricerca scientifica, quando spesso la tradizione, l'esperienza e il buon senso hanno già sedimentato nella testa delle persone le conclusioni cui pseudo-scienziati sono arrivati dopo lunghe e costose ricerche...
E che dire poi delle tre paginate dell'odierna apertura di R2 sulle donne, regine degli acquisti? Anais Ginori ci informa che "dalle auto all'high tech, sugli acquisti ora decidono le signore. E gli esperti non hanno dubbi: il motore dell'economia sono loro".
L'articolo si snoda disordinatamente tra crescente influenza sugli acquisti da parte delle donne (però!), pari opportunità con annesso soffitto di cristallo, scarsa partecipazione delle donne al mondo del lavoro.
Un'inchiesta, così è definita, superficiale e confusa, tipica delle giornate di magra di argomenti.
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