Federico Rampini, La Repubblica, 15/05/2010:
"Di quando in qua, si è chiesto…"
Claudio Tito, La Repubblica, 15/05/2010:
"Il coinvolgimento del capo della protezione civile nelle vicende immobiliari ha provocato una sorta di effetto boomerang sulla popolarità e il gradimento dell'esecutivo."
Il coinvolgimento di Bertolaso ha semplicemente affossato il gradimento dell'esecutivo: dove sarebbe l'aspetto boomerang?
Ancora Tito:
"Berlusconi ha iniziato a sospettare che la lista di proscrizione, l'elenco dei lavori edili effettuati da Diego Anemone, sia solo una mossa tattica… E comunque voglio aspettare dei verdetti concreti e non quelle liste di proscrizione."
Cosa c'entrano le liste di «proscrizione» con elenchi di nomi tutt'altro che proscritti?
(dal sito Raccapriccio)
5 commenti:
Non ho capito dove starebbe l'errore in "da quando in qua"
leggi bene.
su rampini propendo per il refuso. relativamente a tito, invece, si tratta di uno dei vizi più diffusi a livello giornalistico, ossia la citazione sbagliata della locuzione o del modo di dire.
come quando (pippo russo nel suo "pallonate" insegna) certi giornalisti sportivi scrivono "ammaina bandiera bianca", una via di mezzo tra "ammaina bandiera" e "alza bandiera bianca", due modi per dire la stessa cosa (si arrende). peccato che mischiandoli si ottenga un curioso effetto inverso: quello voleva alzare bandiera bianca e quindi di arrendersi, ma poi ha deciso di non alzarla e non si è arreso. lo stesso vale per "l'effetto boomerang" di tito.
quanto alla "lista di proscrizione" anche in questo caso è un vizio abbastanza comune nel mondo giornalistico quello di corredare una parola con un'altra, come se si pensasse in tal modo di conferirle maggiore importanza. la lista? no, troppo banale. aggiungiamoci: "di proscrizione". ecco, così suona meglio, no? sì, il senso è completamente diverso, ma chi sta a guardare simili particolari?
p.s.: ho usato molte virgolette. non è un caso, ma un omaggio al re della parola virgolettata (a casaccio, spesso), claudio tito.
Non capisco perché sia in grassetto "in qua" nella frase di Rampini. Comunque non è da escludere il refuso.
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