Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Buona lettura e buon voto! Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Michele Serra, L’Amaca dell’1 aprile. Questa esilarante definizione di Rutelli vale da sola la candidatura: “Dopo il famoso ago della bilancia, ora la politica italiana ha anche il suo ago nel pagliaio. È Francesco Rutelli, la cui Alleanza per l'Italia è quasi irrintracciabile se non frugando in quel mucchio informe e anonimo che nei tabulati dei risultati elettorali si chiama "Altri".” Apprezzata anche L’Amaca del 13 aprile, in cui “si parla delle prime ignobili opinioni espresse sul caso Emergency - Gino Strada da quella patetica figura che è Gasparri” (Supersoul). Candidata,
infine, L’Amaca del 17 aprile, sull'imprenditore di Adro che ha pagato di tasca sua la mensa della scuola materna per le famiglie morose. “Un piccolo frammento di antropologia culturale italiana” (Barbapapà).
Natalia Aspesi, commento del 2 aprile Il peccato delle donne. In risposta alle prese di posizione di Cota e Zaia sulla pillola abortiva Ru486, la senatrice Natalia scrive un grandissimo pezzo, così bello da aver esaltato Gianni Mura, come ci ha rivelato nella sua rubrica domenicale. Un vero regalo di Pasqua di Natalia a tutte le donne.
Francesco Merlo, commento del 14 aprile La confusione della Chiesa. Un grande Merlo analizza, con sagacia non inferiore al garbo, l’incredibile affermazione del cardinal Bertone sulla presunta (ma, a suo dire, dimostrata!) relazione tra omosessualità e pedofilia. “Invece di limitarsi a rimediare ai propri difetti e a ripulire la propria comunità dai vizi, rispondendo ovviamente nel merito a chi eccede e a chi attacca per anticlericalismo preconcetto, si arroccano in una difesa aggressiva che è più deleteria degli attacchi subiti.”
Eugenio Scalfari, editoriale del 18 aprile Che cosa farà Fini quando sarà grande. Il Fundador distilla una preziosa analisi sulla annosa questione del radicamento territoriale dei partiti, PD in primis. “Il radicamento sul territorio non dipende dal numero dei circoli o delle sezioni. Dipende dalla condivisione della vita dei dirigenti con quella del popolo che li segue. Se quella condivisione non c'è e al suo posto c'è separatezza, il contenitore è una scatola vuota e il gruppo dirigente galleggia appunto nel vuoto. Non è questione di età, di giovani o vecchi, di donne o di uomini, di settentrionali o di meridionali, di colti o meno colti. È questione di creare una comunità e viverla come tale.”.
Gianni Mura, rubrica Sette giorni di cattivi pensieri del 18 aprile Giornalisti il mestiere e il tifo. Nella rubrica domenicale, Mura ci regala un divertente affondo sul pessimo Ostellino (e questo da solo vale la candidatura). A conclusione dell’analisi di un articolo su Calciopoli dell'editorialista del Corriere, il grande Gianni sentenzia: "Se questo pezzo di Ostellino è giornalismo, e non sfogo da tifoso, io suono il piano in un casino.".
Marco Mensurati, cronache del 19 aprile del GP di Formula 1 disputato in Cina. La descrizione, nei diversi articoli, della psicologia dei piloti e dello scontro delle varie personalità dentro e fuori la pista è stata veramente rimarchevole per acume e qualità di scrittura e in grado di attrarre anche lettori poco interessati alle vicende automobilistiche.
Ezio Mauro, editoriale del 23 aprile Quella ferita al corpo mistico del sovrano. Lo scontro pubblico Berlusconi-Fini, con l’emersione plateale della prima forma di dissenso organizzato nel PdL, viene esaminato con la consueta abilità dal Diretur. Che chiude con una previsione alquanto preoccupante: L'avventurismo sarà la fase suprema, l'ultima, del berlusconismo al potere.”.
Luigi Carletti, inchiesta del 23 aprile Buche killer sulle strade ecco chi ci guadagna. Tra le tanto strombazzate “inchieste italiane” finalmente una spicca per la novità del tema. “Un'interessantissima inchiesta sulle strade che si rompono in continuazione perché i corruttori ci lucrano, causando uno sperpero idiota di denaro pubblico” (Giò).
Anais Ginori, articolo del 20 aprile Sms Ti lascio con un messaggino, l'addio al tempo del cellulare. Con Franceschini impegnato a seguire l’incerta campagna elettorale inglese, il virus londinese dell’aria fritta rivolge le sue morbose attenzioni alla solitamente sobria Ginori, che quindi sente l'obbligo di aggiornarci tempestivamente sull’evoluzione dell’”arte di dirsi addio”. Su R2, naturalmente. Se avete letto gli articoli di Assante su R2Cult, probabilmente saprete già qual è il modello di cellulare migliore per inviare questi messaggi d’addio…
Alessandra Retico, articolo del 21 aprile Non fare i bulli, scusarsi il decalogo del capo perfetto. Altro prezioso contributo d’
attualità, ospitato nella rigorosa sezione R2, sulle regole da seguire per diventare un buon capo. Tra quelle più geniali e innovative, segnaliamo con piacere: “chiedere aumenti di stipendio per i dipendenti, chiedere loro scusa se è giusto (aumenta la lealtà), essere di polso, (…), assumersi la responsabilità di decisioni sbagliate”.
Nicola Lombardozzi, articolo del 26 aprile Nozze miliardarie e bebé in arrivo Naomi sbarca in Russia. Effettivamente, si sentiva la mancanza di qualche sapido pettegolezzo moscovita, che il giornale opportunamente valorizza con adeguato spazio. Un solo neo: meritava di essere ospitato su R2.
Elena Dusi, articolo del 28 aprile La terapia del sorriso che fa bene alla salute. L’ennesima, inutile ricerca scientifica che ribadisce quanto si sa oramai da tempo immemorabile. A conferma, ancora una volta, che non c’è niente di più inedito della carta stampata, R2 dà congruo spazio a questo superfluo articolo.
Ilaria Ciuti e Lucio Cillis, articolo del 25 aprile Niente tacchi, capelli corti è il bon-ton del ferroviere. Un articolo o una marchetta per Trenitalia? Ben due giornalisti impegnati su questa pseudo-notizia, richiamata addirittura in prima pagina, neanche stessero annunciando cambiamenti epocali nel servizio offerto ai clienti...
Pietro Citati, articolo del 27 aprile Le bretelle d'Italia ai tempi del viagra. Grande richiamo in prima pagina per un articolo che parla di Viagra, di cui però Citati non sa nulla (“Sì, sì, certo” – Fabio P.), di vecchi pettegolezzi su Bossi e di Federalismo. Perché non cimentarsi nel proprio campo e basta? Mistero.
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT. Come sempre ringraziamo Barbapapà per la collaborazione.
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