giovedì 10 giugno 2010
Didascalia taroccata per una foto taroccata.
Se uno è sul lettino dello psicanalista, perchè dovrebbe parlare nel microfono di un registratore? Non succede da nessuna parte, tranne che nelle didascalie di Repubblica (sopra). Dove un'immagine del film "Manhattan" è accompagnata dalla scritta "Woody Allen sul lettino dello psicanalista". La verità invece è un'altra: quella foto riprende la scena del sottofinale del film in cui il protagonista, solo in casa, elenca "i motivi per cui vale la pena di vivere". I solutori più che abili noteranno anche che la fotografia ha colori un po' caramellati. Per forza: il film "Manhattan" era in bianco e nero (sotto).
Ma visto che il bianco e nero non si porta più, qualcuno ha pensato bene di mettere mano a Photoshop e dare una mano di colore al fotogramma. Quindi: didascalia taroccata per una foto taroccata. Perlomeno sono coerenti.
Fabio P.
P.S.: Regalo per i feticisti: ecco il monologo finale di Woody Allen al registratore sdraiato sul divano (quello di cui parla Fabio sopra) e che viene illustrato nella foto:
Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un'ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... il buon vecchio Groucho Marx tanto per dirne una, e Joe DiMaggio e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potato Head Blues... i film svedesi naturalmente... L'educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy...
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1 commento:
Per feticisti e da cinefili. Complimenti a Fabio P.
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