venerdì 4 giugno 2010

La doppia morte di un rubicondo doppiogiochista.

Non è il titolo di un romanzo, ma la storia di un refuso del Venerdì di Repubblica:

Lunga vita a Federico Umberto d'Amato. Almeno, più lunga di quello che crede il Venerdì di Repubblica. Che oggi pubblica una piccola biografia del sinistro direttore dell'Ufficio Affari riservati del ministero degli Interni, prendendo spunto da un libro a lui dedicato. Che dev'essere stato letto molto in fretta, visto che d'Amato viene fatto morire nel 1980, mentre invece il decesso avvenne la bellezza di 16 anni dopo, nel 1996. Tanto è vero che il rubicondo doppiogiochista venne a lungo intervistato da Zavoli per "La Notte della Repubblica" nel 1989 (o forse d'Amato era davvero morto nove anni prima, il che fa dell'intervista di Zavoli un vero scoop).

Fabio P.

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