giovedì 24 giugno 2010

Pomigliano.



Altan sulla prima di oggi.

8 commenti:

Barbapapà ha detto...

Un'amara verità.
Viene in mente Henry Ford quando affermava che lui pagava bene i suoi operai perché potessero permettersi di acquistare le auto che producevano.

Frank57 ha detto...

Ma a chi dovrebbero poi servire tutte queste auto?
Ieri Gallino e oggi Mauro hanno scritto cose interessanti.

aghost ha detto...

e si insiste ancora con quest'idea demenziale dello sviluppo a tutti i costi. Non si può crescere sempre, lo sviluppo infinito in natura non esiste. Anche il tumore che prolifera incontrollato, alla fine uccide chi lo ospita. A nessuno viene in mente che questo sviluppo progressivo e senza limiti forse è un'idea sbagliata che ci porterà alla catastrofe?

In Italia abbiamo già una delle maggiori densità di automobili del mondo. Ammesso di avere i soldi per comprarle (tra un po' ci obbligheranno a cambiare auto per legge ogni due anni) dove le mettiamo?
E per fare cosa?

Frank57 ha detto...

@aghost, verissimo. La penso esattamente come te. Per giunta da tempo ho rinunciato all'auto, quindi...

aghost ha detto...

@frank, c'è stato un periodo della mia vita molti anni fa in cui ho rinunciato all'auto, "grazie" all'ennesimo sopruso burocratico. Avevo lasciato scadere l'assicurazione (non volontariamente) di pochi giorni, e i solerti vigili si portarono via l'auto parcheggiata regolarmente sulla pubblica via. Quando andai per riprenderla, mi dissero che c'era una multa da pagare. Quando mi dissero l'importo, sbiancai (era più di un milione di lire dell'epoca, se non ricordo male). Siccome l'auto, una citroen ami8, era vecchia e priva di valore commerciale (lasciamo stare quello affettivo) chiesi implorando se c'era una via di uscita.

E quelli dissero che si, bastava che dichiarassi che l'auto era in attesa di demolizione, avrei pagato "solo" la multa per occupazione di suolo pubblico, 130 mila lire mi pare, e ovviamente avrei dovuto rottamare l'auto. Inutile dire quale fu la scelta obbligata. Così rimasi appiedato, con l'idea di dover comprare un'altra auto al più presto. Però siccome avevo il lavoro alle porte di casa, e potevo andarci a piedi, poco a poco mi abituai senz'auto. E non era affatto male. Durò due anni, fino a che non cambiai lavoro e fui COSTRETTO a comprare un'altra macchina, rigorosamente di seconda mano (mai avuta una nuova!).

Anche ora ho l'auto, francamente non potrei farne a meno, sia per lavoro che per svago (come ci vado in montagna?). In compenso, nel mio piccolo, ho rivoluzionato la mia vita lavorando principalmente a casa (da dove gestisco un sito su internet), non abito più in città ma in un paesino di montagna senza traffico, respiro aria buona, uso pochissimo la macchina, consumo poco, inquino poco. E vivo meglio, credo, di molti miei colleghi che purtroppo sono costretti a fare i pendolari avanti e indietro dall'ufficio.

Anonimo ha detto...

aghost ha detto...
Ciao aghost, sono esattamente nella ua stessa bella situazione di vita.
E due...avanti così!
Francesco

aghost ha detto...

evvai francesco :)

Frank57 ha detto...

Beh, quanto a lavoro sono doppiamente fortunato (non è mio merito, chiaro). Ce l'ho, un lavoro e a pochi minuti da casa.