Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Buona lettura e buon voto! Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Carlo Bonini, articolo del 4 maggio I testimoni e le ricevute che smentiscono Scajola, con cui vengono portati alla luce ulteriori elementi a sostegno dell’inchiesta sull’affaire Scajola (che capitolerà il giorno stesso). Un’inchiesta avviata insieme a Francesco Viviano e portata avanti da Bonini con encomiabile stile investigativo di stampo anglosassone.
Ezio Mauro, editoriale del 5 maggio Lo scudo sbrecciato a commento delle dimissioni di Scajola. Il Diretur ripercorre la vicenda “in cui si incontrano il governo, gli appalti, la Protezione Civile, la propaganda, l'emergenza, i grand commis profittatori, i magistrati compiacenti, i costruttori beneficati e benefattori” per chiedere conto a Berlusconi di un sistema di governo che, se non determina per tutti i protagonisti una responsabilità penale, sicuramente comporta una responsabilità politica di cui “il governo Berlusconi deve risponderne insieme con Scajola”. Un editoriale “di una chiarezza disarmante (che è un alto elogio) inquietante (per i retroscena che si nascondono numerosi) e soddisfacente per il lettore.” (Frank57)
Gianni Mura, rubrica Sette giorni di cattivi pensieri del 9 maggio Quel tifo selvaggio risveglia anche Abete in cui si sofferma ancora una volta sulla violenza in campo e sugli spalti, denunciando limiti dell’azione governativa di contrasto e censurando il pessimo esempio spesso offerto dai calciatori. A temperare il malumore generato da questo clima calcistico ci ha pensato uno splendido Giro d’Italia cui il grande Gianni ha dedicato una rubrica quotidiana. Particolarmente ispirato è risultato l’articolo del 25 maggio La rima in cui, giocando appunto con le rime, Mura ci ha intrattenuto sulla vittoria di Basso sul mitico Zoncolan. Bellissimo infine l’articolo conclusivo di celebrazione di Basso e di questa edizione della corsa, paragonata da Gianni al Tour.
Gianpaolo Visetti, inchiesta dell’11 maggio La macchina perfetta della censura cinese. L’apprezzato corrispondente da Pechino ci fornisce, con stile impeccabile e senza superflue concessioni al colore, un quadro nitido del funzionamento dell’oliato meccanismo di censura escogitato dalle autorità cinesi. “(…) un esempio di ottimo giornalismo per asciuttezza, capacità di denuncia senza vittimismo, restituzione tangibile al lettore del clima vissuto nel paese”. (ZC)
Michele Serra, rubrica L’Amaca del 12 maggio e articolo del 31 maggio Piccolo apologo sul Paese illegale. Consueto doppio volto di Serra, brillante nella raffigurazione satirica dell’homo politicus (come Sandro Bondi: “Nella folta corte berlusconiana, dove non mancano gli intriganti, Bondi fa spicco per una incandescenza ideologica che lo accosta ai fanatici disinteressati piuttosto che ai manovrieri cauti”) e acuto nella disamina sociologica di questo paese, come nel racconto di ordinarie inciviltà e illegalità che hanno trionfato in una normale serata a Riccione. “Vale più di un articolo del Diamanti o di un'indagine del buon De Rita. Per sapere come siam messi”. (Kriss)
Francesco Merlo, commento del 14 maggio Quei ragazzi picchiati per la loro innocenza. A margine di un ingiustificabile atto di violenza da parte della polizia, Merlo scrive un articolo esemplare nello stigmatizzare questi inaccettabili comportamenti eppur attento a non emettere una condanna generalizzata. “Sarebbe dunque necessario che ora la polizia indagasse sulla polizia, che riflettesse sul reclutamento, che denunziasse se stessa. E ci vogliono colleghi che isolino colleghi perché il volto di un qualunque poliziotto è il volto di tutta la polizia e non è giusto che gli italiani, dietro ogni divisa, scorgano un mostro.”.
Raimondo Bultrini, corrispondenze da Bangkok 15-17 maggio Sangue sulle barricate nelle strade di Bangkok. L’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. Bultrini si è trovato proiettato al centro dei tumulti di Bangkok raccontandoci efficacemente, grazie anche alla sua profonda conoscenza del posto, i drammatici eventi che hanno visto l’esercito, su ordine del Governo, scontrarsi con le “camicie rosse” fedeli all’ex-premier in esilio Thaksin Shinawatra. Un giornalismo in presa diretta, concentrato sugli eventi, che non mette se stesso al centro del racconto (come spesso accade, in casi simili, quando irrompe l’ego dei giornalisti).
Gianni Clerici, articolo del 26 maggio Care ragazze, belle e trascurate nude look per salvare il doppio. Dopo un avvio di Roland Garros insolitamente sottotono, il grande Scriba torna ai massimi livelli indossando i panni del dirty old man che ci racconta delle sue grandi passioni, tennis e donne, con impareggiabile grazia e divertita leggerezza.
Anais Ginori, inchiesta del 4 maggio Quando la mamma copia la figlia. Madri che non vogliono invecchiare e articolo del 18 maggio Lo scaffale delle donne. Così decidono le signore degli acquisti. Due articoli di pura aria fritta, che in un mondo normale sarebbero finiti tra le brevissime e che Repubblica ha invece orgogliosamente ospitato nella sezione R2. L’unico pregio dei due pezzi è rappresentato dal titolo: sufficientemente chiaro per evitare di perder tempo con la lettura del testo.
Elena Dusi, articoli del 18 maggio Dimmi che età hai ti dirò se sei stressato e del 26 maggio Ecco tutta la verità sulle nostre bugie. Maggio caldissimo per l’esperta di scienze del nostro giornale che in questi articoli porta alla nostra attenzione ricerche pseudo-scientifiche di nessun interesse. “Conoscenze comuni che assurgono agli onori della cronaca, poiché finalmente corroborate dai risultati di una qualche ricerca scientifica, quando spesso la tradizione, l'esperienza e il buon senso hanno già sedimentato nella testa delle persone le conclusioni cui pseudo-scienziati sono arrivati dopo lunghe e costose ricerche...” (Barbapapà)
Federico Rampini, articolo del 20 maggio Istruzioni per vivere meglio. Tutti i segreti in un bestseller. E’ con vivo disappunto che abbiamo sorpreso il sommo Rampini a dilungarsi inopinatamente su ben due pagine (più la copertina di R2) per raccontarci l’ennesimo libro americano su come vivere meglio (esempio: dormire di più, fare più vacanze, intervallare pause al ritmo lavorativo…). “Trovo tutti gli articoli che riguardano i manuali totalmente inutili, come i manuali stessi per vivere meglio” (Frank57)
Enrico Franceschini, articolo del 21 maggio Ombrelli. A prova di tempesta con acciaio e fibre di vetro. In preda ad una crisi di astinenza da aria fritta a causa delle elezioni politiche inglesi, che lo hanno costretto ad assumere i panni del serio corrispondente estero, Franceschini approfitta prontamente del calo di attenzione sul nuovo governo Cameron per rifilarci una bella pagina nientepopodimenoche sugli… ombrelli! Su R2, of course.
Antonio Gnoli, recensione cinematografica del 26 maggio Con McCarthy nel mondo dove domina il male assoluto.
Quando si pensava che la sezione di critica cinematografica del giornale avesse finalmente trovato un suo equilibrio sotto la guida degli esperti D’Agostini e Nepoti, dopo le convulsioni generate dall’arrivo di R2Cult e dall’affidamento delle recensioni a giornalisti di chiara fama ma non critici professionisti, ecco che arriva il colpo a tradimento. La recensione di The road viene affidata ad Antonio Gnoli, apprezzato giornalista culturale ma non propriamente un critico cinematografico. E la differenza si sente. “(…) nel pezzo si parla solo ed esclusivamente del libro da cui il film è stato tratto, l'opera cinematografica viene citata solo di sfuggita.” (Fabio P.)
Ernesto Assante/ Aldo Lastella, articoli del 26 maggio sulla prossima commercializzazione dell’iPad in Italia, Ecco la rivoluzione iPad lavoro, musica, libri... e "Repubblica" su iPad basta toccare lo schermo. Arriva l’attesissimo iPad e Repubblica apre disinvoltamente le pagine del giornale ad articoli che sconfinano senza timore alcuno in veri e propri lanci pubblicitari. Nel caso in esame il duo Assante-Lastella ci fornisce un notevole esempio di giornalismo più che di servizio per il lettore, al servizio della Apple. “(…) il pezzo della coppia Assante Lastella è una marketta allucinante, almeno una critica la dovevano fare… certo che se glielo hanno mandato gratis e magari due esemplari... difficile trovare cose brutte…”(RR)
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT. Come sempre ringraziamo Barbapapà per la collaborazione.
6 commenti:
Non voto questo sondaggio perché tra i ppr- non c'è nemmeno una delle sbrodolate di sola fuffa dela Soncini. Qualcuno aveva suggerito che la sua aria-fritta-scritta-male dovrebbe essere candadata fissa ai ppr-: sono d'accordissmo.
Questi sondaggi sono riservati esclusivamente ad articoli apparsi sul quotidiano La Repubblica. La Soncini scrive per D.
Sì, però D è allegato a Repubblica.
E soprattutto la Soncini scrive robe molto più idiote di tutti quelli che hai candidato.
Capisco il tuo disappunto, caro anonimo, avendo io stesso scritto quella frase da te ripresa. La mia era però una provocazione in quanto la Soncini, a parte l'opportuna precisazione del Feticista Supremo, non avrebbe titolo ad essere candidata ai nostri sondaggi giornalistici.
I candidati al PPR-, pur segnalati per performance non del tutto in linea con il giornalismo rigoroso e di qualità che ci attendiamo sempre da Repubblica, sono giornalisti veri e stimati. E la Soncini non merita di essere accostata a loro neanche per uno solo dei suoi pensierini spacciati per giornalismo dai curatori di D.
Certo, se poi un giorno infausto dovesse accadere di vedere pubblicato un suo pezzo sul quotidiano (sia mai!) non so proprio come potrei reagire...
Uhm, capisco ma non sono del tutto convinto...comunque grazie delle risposte.
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