venerdì 16 luglio 2010
Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole.
Caro ministro Gelmini,
mi chiamo Alice e ho 14 anni. Ho appena finito l’esame di terza media e pensavo di portare l’attestato alla scuola che avevo scelto per confermare la mia iscrizione al liceo classico. Invece, per colpa dei tagli della sua riforma, mi hanno detto che eravamo in troppi. Che era stata concessa una sola classe di 32 alunni e noi eravamo in 35. Tre di noi erano di troppo e bisognava fare un sorteggio per vedere chi rimaneva fuori.
Hanno estratto il primo numero: «Numero 27!». Il mio numero. Mi stavano dicendo che io non potevo frequentare il liceo classico. Ci sono rimasta così male. Il classico era la mia scelta, la mia ambizione, il mio sogno. Sono triste e arrabbiata. La mia famiglia e i miei insegnanti mi hanno sempre parlato di impegno, di diritti e doveri, di scelte consapevoli. Non mi hanno mai parlato di «sorteggi» e un po’ sono arrabbiata anche con loro.
E ho anche un po’ di paura per il futuro. Quando sarò grande e cercherò un lavoro, sorteggeranno ancora per vedere se c’è un posto per me? Quando sarò vecchia e malata e non ci saranno abbastanza posti negli ospedali, sorteggeranno per vedere se potrò essere curata? Cosa farò se, come ora, non sarò abbastanza fortunata?
Vuole rispondermi, ministro Gelmini? O anche per le lettere si fa un sorteggio per meritarsi una risposta?
Buone vacanze.
Alice
Cara Alice,
ho letto con attenzione la tua lettera. Una lettera che mi ha colpito.
Capisco il tuo disappunto e la delusione per quanto ti è accaduto. Ti invito però a non farti ingannare dalla propaganda messa in piedi ad arte contro il ministero: i cosiddetti «tagli», come li chiami tu, non c’entrano nulla.
Anche nei mitici Anni 80 e 90 era così.
Anche allora, quando aumentava la spesa pubblica senza che migliorasse la qualità dell’insegnamento, si agiva allo stesso modo. Se il numero delle domande era superiore all’offerta formativa, si procedeva per estrazione e si assegnavano gli studenti in soprannumero alla scuola corrispondente più vicina.
Anche oggi alcuni istituti che eccellono per la qualità della didattica ricevono molte richieste di iscrizioni e non è materialmente possibile soddisfarle tutte.
Dunque Alice, ribadisco: i «tagli» non c’entrano!
Tuttavia spero che, nella composizione dell’organico di fatto, sia possibile iscriverti all’istituto che hai scelto. Mi attiverò personalmente per verificare se questo tuo desiderio possa essere realizzato. Così come spero, anzi ne sono sicura, che le riforme che abbiamo approvato per l’istruzione superiore cambieranno il volto della scuola italiana. Più qualità della didattica, maggior legame col mondo del lavoro, più ore di scienze e di lingua straniera, rilancio dell’istruzione tecnica.
Questa è la scuola che sogno, la scuola che stiamo costruendo per le nuove generazioni.
Un caro saluto
Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione
Botta e risposta su La Stampa di ieri.
E qui c'è un interessante commento alla vicenda.
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10 commenti:
Indignante la risposta della Gelmini. Triste dirlo, ma se Berlusconi fosse stato interessato a la Pubblica Istruzione non avrebbe assegnato il ministero a una donna.
a me colpisce quel "più scienze per tutti", mi pare che si ritorni alla scuola del passato, più scientifica che umanistica, non sia mai che qualcuno sviluppi troppo il pensiero autonomo, meglio avere tanti bravi "tecnici" che sono più "malleabili". O no?
Non è mia intenzione entrare in polemica con aghost, di cui convivido l’opinione, ma vorrei precisare una cosa che mi sta a cuore.
Io sí credo che la scuola italiana dovrebbe dare piú spazio alla scienza, non alle sue derivazioni pratiche, la tecnologia e l’informatica, ma ai suoi aspetti culturali, e proprio per fomentare il pensiero autonomo.
La scienza in Italia non ha mai fatto cultura e la scuola del passato non era affatto più scientifica che umanistica, semmai proponeva una formazione tecnica, di avviamento professionale, come si diceva una volta, per la maggioranza riservando la formazione culturale, prevalentemente umanistica, a un’elite agiata.
In ogni caso concordo con Aghost, la Gelmini vuole ripristinare questo modello.
Questa gente mi fa orrore.
E stupisce assai che Calabresi non abbia sentito il dovere di commentare il tutto. Neanche fosse un postino.
barba, ormai non mi stupisco più di nulla. Anche se nessuno ha ancora capito come certa gente, Carfagna, Gelmini eccetera (ma l'elenco sarebbe a questo punto molto lungo) sia arrivata dov'è arrivata (o si?).
So già come andrà a finire questa storia: Maria Stella, dall'alto del suo firmamento farà ammettere la ragazza al liceo classico.
E ciò verrà annunciato in pompa magna, con servizi del Tg1, Tg2, Tg5 ecc. e tutti a dire: "Come è umana lei!" Lei (Maria Stella) si sentirà umana e noi un po' Fantozzi!
Nel merito ne ho scritto da me. Un paio di precisazioni sui commenti.
1) Il fatto che la scuola sia "pubblica" non vuol dire che chiunque può accedervi. Non c'è il diritto costituzionale a fare il liceo classico, ma il diritto ad andare nella scuola più adatta alle proprie caratteristiche/aspirazioni.
Statisticamente almeno 5 di quei 35 ragazzini che si sono iscritti in prima a Novi saranno bocciati o cambieranno scuola a dicembre. E si vogliono iscrivere lì solo perché mamma e papà non possono tollerare che il loro piccolo genio non si iscriva al Classico (unica scuola degna di chiamarsi tale secondo le classi dirigenti di questo sventurato paese)
2) non è affatto vero che la scuola del passato prediligesse la cultura scientifica, anzi. Ed è vero solo in parte anche che prediligesse quella pratica. La caratteristica del passato che gelmini vuole ripristinare (tra gli applausi dei soloni di sinistra alla citati o alla pirani) è quella della rigida distinzione tra i diversi ordini di scuola (liceo classico, altri licei, istruzione tecnica, istruzione professionale) enfatizzando la distinzione per censo. Ma attenzione al verbo che ho usato: enfatizzando. Perché la scuola di oggi è ancora fortemente classista. Se vogliamo cambiare le cose non va scordato
href="http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Autocompiacimento_etico_lamentoso_e_familismo_amorale#body">questa é un'altra interessante lettura della faccenda.
La risposta della ministra é imbarazzante, ma in linea con la visione che la nostra classe dirigente ha del proprio ruolo. Un po alla href="http://www.youtube.com/watch?v=uFfMcn5ReZE">Marchese del Grillo.
Purtroppo temo che fosse anche la risposta che la ragazza (o chi per essa) si aspettasse mandando questa lettera.
La cosa peggiore di questa lotteria per assegnare i posti é la lotteria stessa. Non nego che possano esistere problemi di razionamento di posti, ma qualsiasi altro metodo per l'assegnazione sarebbe stato migliore; primo fra tutti la precedenza a chi ha avuto voti migliori all esame di terza media.
Poi ci sarebbe anche da discutere se il compito dello stato sia quello di offrire un liceo classico sotto la casa di tutti. Perché se la risposta fosse no (come io tenderei ad affermare) la ragazzina avrebbe anche potuto iscriversi al liceo classico piú vicino senza fare il piagnisteo mezzo stampa e cercare la captatio benevolentiae della ministro.
Mi trovo anche in disaccordo con l'affermazione di aghost sul "regresso alla scienza" che la nostra stimatissima Mariastella vorrebbe attuare.
I punti di disaccordo sono due. innanzitutto non mi pare che questo sia l'obbiettivo. L'obbiettivo e semplicemente quello di risparmiare il risparmiabile da un comparto di nessun interesse per il nostro attuale governo. Nel far ció probabilmente si cerca di penalizzare il meno possibile le scuole d'elite (licei scientifici e classici).
il mio disaccordo piú forte sta peró nell'affermazione che in passato la scuola italiana fosse incenrata sulla divulgazione di cultura scientifica a scapito di quella umanistica. A me pare proprio il contrario e la scarsissima cultura scientifica della classe dirigente italiana e dell'opinione pubblica italiana ha creato innumerevoli disastri.
probabilmente avete ragione, in realtà io mi riferivo all'impronta scolastica qui in trentino, che sotto il dominio austroungarico privilegiava per l'appunto, almeno così a me pare, l'indirizzo scientifico piuttosto che quello umanistico.
In ogni caso, ho l'impressione si voglia tornare a un modello classista della scuola. Tagliare sulla scuola (specie quella pubblica, per le private e le scuole cattoliche i soldi mi pare non manchino) a me pare follia pura, perché è nella scuola che si crea il futuro della nazione.
Almeno fosse classista sul merito, lo accetterei... Ma classista sull'estrazione a caso dei 3 studenti di troppo è francamente imbarazzante.
Oppure significa non essere in grado neanche di essere classisti...
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