lunedì 5 luglio 2010

Ancora su Chiaberge e Il Sole 24 Ore.

Riportiamo integralmente dal blog di Alessandro Loppi.

Tempo fa i fighetti si erano difesi tra loro perché nel Sole24Ore tira(va) una brutta aria di crisi che però non impediva ai capi di assumere nomi freschi e nuovi (?) come Christian Rocca a scapito però di licenziamenti/pensioni pur di sanare casse e burattini.
Il problema però, è che per buttar via l'acqua sporca hanno anche buttato via - pensionandolo anticipatamente - un fior di galantuomo come Riccardo Chiaberge, che domenica scorsa ha firmato il suo ultimo Domenicale.
Con tutto l'affetto a corrente alternata che nutro per Rocca, il paragone proprio non regge: non aver fatto nulla, ma proprio nulla, per conservare lo spirito critico, civile, coerente e moderno di Riccardo Chiaberge è un bruttissimo segno dei tempi. Uno dei pochi che ha saputo rileggere le porcherie del '68. Uno dei pochissimi che ha individuato gli errori del centrosinistra ancor prima che si palesassero. Uno dei pochi che ha superato l'orribile metodica delle conventicole.
Naturalmente nessuna levata di scudi dei già difensori di Rocca. Nessuna difesa ad honorem di un personaggio così stimolante. Nessuna discesa in piazza di popoli viola contro un palese pretesto per zittire una mente pensante.
Insomma, ancora una volta l'Italia insegue i santi e i santori piuttosto che le persone chiare e chiaberge.

2 commenti:

AL ha detto...

Grazie della spazio e della considerazione.
Ciao,
Alessandro Loppi

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie a te, Alessandro.