martedì 20 luglio 2010

Barbappunti in ordine sparso.

Effettivamente anche a me, come a Frank, lo sfoglio degli ultimi giorni ha fornito qualche spunto. In ordine sparso:

- dopo un vagabondaggio senza particolari meriti nelle sezioni dell’aria fritta (Attualità/Società/Costume), Alessandra Retico sembra essere entrata in pianta stabile nell’organico della sezione sportiva. Notizia che, se fosse confermata, sarebbe da salutare con piacere vista la storica dominazione maschile nel settore (come ci confermò la disamina fatta in questo blog a fine dello scorso anno), che solo la grande Audisio riesce ogni tanto a interrompere. Prematuro valutarne le capacità: i primi articoli sono stati di pura cronaca, compreso l’inutile odierno sulla Spagna "che non riesce a organizzare un’amichevole". Auguri, per ora;

- bellissima l’apertura dello sport di ieri con una scenografica foto della carovana del Tour in avvicinamento ai Pirenei a corredo di uno splendido articolo di Mura sulle epiche tappe pirenaiche del passato. Al Tour, complici le ferie calcistiche, il giornale riesce a dare una adeguata e doverosa visibilità. Mi piacerebbe che si riuscisse a dare il medesimo trattamento anche a Gianni Clerici quando ci racconta i tornei del Grande Slam. E’ vero che lo Scriba deve affrontare ogni volta l’inondazione calcistica, però è troppo chiedere che non venga confinato in certi miseri e offensivi colonnini? Diamine, stiamo parlando di un giornalista/scrittore che ogni giornale serio (e non solo italiano) amerebbe annoverare tra le propre firme!

- a proposito di tennis, oggi ci siamo imbattuti in Paolo Rossi inviato a Las Vegas per la coppia Agassi-Graf. Spazio minimo al college di Agassi per bimbi indigenti e gran spreco di righe per una doppia intervista con domande veramente imbarazzanti (è dura essere genitori? Com’è la vita di una coppia di star? Avete un rimpianto?).

- R2 oggi. Nel girone infernale della fuffa ho trovato Aquaro, con paginone sulle “nozze del secolo” della figlia di Clinton (grande senso storico del nostro corrispondente). E fin qui niente di strano. Poi voltando pagina mi sono imbattuto nientemeno che nell’ottimo Giuseppe Videtti, inspiegabilmente inviato a Madrid per raccontarci l’apertura di un Disney Store con un concept innovativo (bah!). Dispiace vedere Videtti impegnato in un contesto così misero, dopo averne letto sul Domenicale l’interessante intervista a Tom Jones e sabato scorso il pezzo bello e toccante sul Projeto Axé, un centro di difesa per bambini e adolescenti delle favelas brasiliane, che ha dato vita ad un progetto di musica, danza e capoeira, i cui protagonisti si sono esibiti quest’anno a Umbria Jazz.
Fate la cortesia a Repubblica: per l’aria fritta non sprecate giornalisti di talento. Grazie.

- Mi è parsa un po’ distratta l’attenzione che Repubblica ha dedicato a Vendola in questi giorni. Mi sarei aspettato un qualche nome di peso (Curzio Maltese in queste situazioni è bravissimo) a seguire il lancio delle Fabbriche (per quanto ancora da riempire di contenuti) e invece c’era solo un corrispondente locale. E, tanto per gradire, a fianco del pezzo di cronaca una intervista a Follini, critico verso Vendola.
Vorrei che Repubblica seguisse senza pregiudizi il percorso di Vendola e la smettesse inoltre di perder tempo a raccontarci il chiacchiericcio politico, tipo la mezza pagina odierna di Francesco Bei sulla presunta resa dei conti all’interno della servitù del Cav..

Barbapapà

4 commenti:

nonunacosaseria ha detto...

"nozze del secolo": purtroppo, la tendenza all'enfatizzazione è un vizio molto diffuso nel giornalismo italiano. per dire: se viene arrestato un imprenditore che fa i rigatoni, come sarà il titolo? bravo, indovinato! "in manette il re della pasta".
di questo giornalismo champagne aquaro è perfetto interprete. e, come le bollicine dello champagne hanno vita breve, anche gli articoli di aquaro passano senza grandi rimorsi e ricordi.

Frank57 ha detto...

La brutta tendenza coinvolge anche gli insospettabili, come la brava Giovanna Botteri costretta anche lei a fornire dettagli sul matrimonio.

@Barba, quella bellissima apertura di sport l'ho trovata incantevole, poi sporcata oggi dal doping che rispunta.
Credo anch'io che sarebbe il caso di smetterla con i resoconti sul sottobosco politico (ieri il Tg3 intervistava Rutelli, perchè sta per nascere l'ennesimo nuovo partito: il Partito della Nazione, di cui avvertivamo la mancanza). Esiste un modo diverso di trattare la politica: ricordi "Oggi al Parlamento"? Ecco sarebbe opportuno dedicare il giusto spazio proprio ai resoconti di ciò che avviene in aula e in commissione. Una pagina per il Senato ed un'altra per la Camera. Non certo gossip, ma disegni di legge, discussioni, stato di avanzamento dei decreti. Chi vota a favore e chi contro. Qualcosa del genere.
E meno, molto meno "gionalismo champagne" come lo definisce il sempre ottimo nonunacosaseria.

Barbapapà ha detto...

Concordo con te, Frank.
Se si desse spazio solo ai contenuti veri della politica da te citati (ricordo bene Oggi al Parlamento) e si limitasse ad una minima rubrichetta quotidiana il chiacchiericcio politico si farebbe un gran favore alla politica, prima che al lettore. Oltretutto, i giornalisti dovrebbero sapere che quel tipo di resoconto interessa solo i protagonisti, e non i lettori.
Secondo me non è difficile da capire, è che è molto più semplice e divertente per il giornalista politico dedicarsi a questo nulla anziché studiarsi faticosamente i noiosi provvedimenti legislativi o seguirne l'iter parlamentare (Liana Milella lo fa molto bene, per citare un nome).

simo ha detto...

A me R2 spesso piace. Certo, non sempre, ma è mormale: mica sono un tuttologo. Quindi a volte mi interessa a volte no. Ma non ho l'arroganza di dire che se non interessa me, è fuffa da buttare direttamente nel cestino. A me anzi sembra una parte che si allontana dal solito giornalismo politico all'italiana, e tanta - anche se a fatica, lo ammetto - di assomigliare di più alle analisi in stile grandi giornali anglofoni. Certo, a volte li traduce pedissequamente. Ma nella maggior parte dei casi li adatta bene alla situazione italiana. Non vedo perché devono essere demonizzati a prescindere. Rimane la preminenza accordata alla politica di palazzo. Ma a me sembra già qualcosa trovare analisi di costume e società.

BRAVI, QUELLI DI REPUBBLICA. VERO CHE LA POLITICA CONTA. MA NOI CITTADINI VIVIAMO FUORI DAL PALAZZO. MEGLIO LEGGERE DELLA MODA DEI FICHI SECCHI PIUTTOSTO CHE LE SOLITE DICHIARAZIONI DEL TEATRINO DELLA POLITICA.