martedì 20 luglio 2010

Caro ministro, giù le mani dalle figurine Panini.



Che dire di questa uscita del nostro ministro Tremonti ? Che frequenti il nostro blog ?

Te capì, Frank e GFS ?

Facciamo vedere al tremontino che no, non siamo bambini (“Italiani sempre fare rumore, suonare chitarra mandolino, giocare con figurine…”) ma persone adulte e serie.

Basta con le bambinate come le figurine del calcio, tiriamo fuori le palle !

Quelle trasparenti con le foto dei ciclisti anni ’70, per giocare sulle piste di sabbia in spiaggia.

Adorni, Gimondi, Merckx, Motta, Moser…

gpp

17 commenti:

nonunacosaseria ha detto...

giusto, gpp! ben detto!
ma chi trasciniamo sulla sabbia col culo a fare la pista?

Enrico Maria Porro ha detto...

Io un'idea ce l'ho.

aghost ha detto...

certo che noi bambini dell'epoca eravamo contenti con poco. Prova a dare le biglie a un ragazzino d'oggi: te le tira dietro :)

Rimembrata: le giocate che mi sono fatto col pongo... costava poco ed era tra i pochi giochi che ci si poteva permettere a quei tempi. Per la verità agognavo il Meccano, ma era costosissimo, come il Lego del resto: avevo sempre pochi mattoncini per le mie ambizioni, e invidiavo molto la mia cuginetta che aveva le famose "piattaforme" sui cui si potevano edificare intere città

Enrico Maria Porro ha detto...

tremonti ha generato un post di ricordi anni settanta. piacerebbero a fabio fazio.

aghost ha detto...

oggi ai ragazzini regalano le minicar, ai miei tempi la motoretta era il sogno proibito (per la generazione prima della mia, era la bici). Per questo piegavamo una cartolina e la fissavamo con due mollette da bucato sul mozzo della ruota. La cartolina, sbattendo sui raggi, procurava il rumore "ta-ta-ta-tà" assai simile a quello dell'agognato motorino :)

Frank57 ha detto...

Bellissime rievocazioni! Aghost sei un mito! Tutto vero.
Io mi applicavo moltissimo anche a ritagliare i calciatori che pubblicava il "Corriere dei Piccoli":dopo lo spareggio Bologna-Inter del giugno 1964, prima e ultima pagina con i calciatori delle due squadre. A seguire gli altrio. Una goduria.
Attaccavo su cartoncino, realizzavo dischi di cartone, dipinti di verde, poi ritagliavo i calciatori e li incollavo, con l'apposito piedistallo, sulla base circolare. Per le porte, inizialmente adoperavo le scatole di scarpe, ma successivamente ne realizzai un paio raccogliendo bastoncini di legno e utilizzando una vecchia borsa della spesa a rete. I pali erano quadrati e non circolari. La pallina un dado. Il campo, il tavolo della cucina. Facevo telecronache e campionati.
Favolosi quegli anni!

Frank57 ha detto...

Poi gpp, iniziai con le figurine...

Barbapapà ha detto...

Ah, le palline trasparenti con le foto dei ciclisti, il pongo (altro che il triste e grigio Das!), i mattoncini Lego!
Quanti ricordi d'infanzia!

aghost ha detto...

Frank, tu sei malato (di calcio) :)
Io non ho mai avuto gran passione per il calcio, com'è noto: giocavo con le biglie di plastica con dentro l'effige dei ciclisti (gimondi, binda etc), il percorso era realizzato nel giardino o sulla spiaggia. Ho maneggiato anche io le figurine dei calciatori, ma senza troppa convinzione, mi annoiavano. M'aveva preso molto di più un album da completare sui dinosauri. Questi bastardi (gli editori) vendevano le bustine con dentro le figurine, messe però a casaccio, così completare l'album era difficilissimo perché si avevano un sacco di doppioni e si spendevano fortune per cercare quelle mancanti. Anzi ricordo ancor oggi la rabbia perché ero riuscito a completare un fantastico album dei dinosauri tranne che per una maledetta figurina, che era letteralmente introvabile. Ancor oggi se ci penso, dopo 40 anni o più, mi viene il nervoso.

Poi facevo giochi leggermente più sinistri, ad esempio sulle rive di fiumi o torrenti, dove simulavo alluvioni o dighe che crollano su villaggi inermi. Cioè realizzavo degli sbarramenti lunghi qualche metro, con pietre e fango, mentre a valle costruivo i villaggi con pietre, legnetti eccetera. Poi provocavo il crollo della diga, una specie di Vajont in miniatura, ero affascinato dall'acqua che precipitava a valle travolgendo tutto e portando "morte e distruzione" :)
Dite che mi devo preoccupare? :)))

aghost ha detto...

Il Das lo detestavo. Primo costava molto più del pongo, poi quando seccava si screpolava sempre. Inoltre era difficile da modellare perché il materiale era scivoloso come il sapone. L'animo dello scultore albergava in me fin da piccino, tant'è che poi ho fatto persino un anno di "scultura" all'Accademia di Belle Arti a Venezia... (poi abbandonata per motivi famigliari :(

Mi sa che questo thread darà la stura ad altre numerose rimembranze :)

nonunacosaseria ha detto...

domanda esiziale: quanti di voi prendevano il vinavil, si impiastricciavano le dita (e anche un po' il resto delle mani) e quindi si divertivano a togliersi tutti i filamenti di colla che si era formata?

@aghost: quanto ho giocato con i lego! che poi oggi sono scatoline piccole che ci fai praticamente soltanto quella cosa che è disegnata sulla confezione, un tempo davi più spazio alla fantasia.

@frank57: sai chi anche, sporadicamente, aveva figurine da ritagliare? il giornalino! si comprava in chiesa e basta, ma c'era della roba sopra che era veramente tanta roba (asterix, lucky luke, pinky, il commissario spada... per tacer della rubrica fissa di gian paolo ormezzano).

Frank57 ha detto...

@aghost e @nonuna, facciamo che approfondisco stasera? Quante rimembranze....

@aghost, una volta ero "malato" di calcio, proprio nel decennio 65-75.
E non avrei voluto davvero guarire...
Ma tu eri un catastrofista! :-)
Antesignano della Protezione civile, o no?

gpp ha detto...

azz... ho scoperchiato il vaso di Pandora...

Enrico Maria Porro ha detto...

la cosa del vinavil la facevo anch'io e lo fa anche amelie nel film.

aghost ha detto...

il vinavil no, è roba loffia dai :) Da ragazzino mi dilettavo a fare il piccolo dinamitardo (quasi prima del famigerato klotz, il martellatore della val Passiria) fabbricando rudimentali ordigni esplosivi. Usavamo il carburo (ma che ve lo dico a fare, l'avrete fatto tutti!), un minerale che, a contatto con l'acqua, faceva reazione chimica sprigionando un gas esplosivo.

Mettevamo in piccoli bidoni di ferro il carburo, poi l'acqua: aspettavamo un po' che si creasse il gas e poi innescavamo l'esplosione con una miccia. Che botti ragazzi! :D

Frank57 ha detto...

Dunque pongo (e non Das che già puzzava di commerciale): bellissime sensazioni, piacevole da maneggiare, per qualche minuto scatenava l'artista che albergava in tutti noi. E poi il profumo, gradevole, mai però come quello della coccoina!!! Il vinavil è stata un'esperienza obbligata e necessaria e quello di "sporcarsi" per poi ripulirsi poco dopo era uno dei giochi più diffusi a scuola. Talvolta tollerato.
Invece del lego (tutto giusto aghost e nonuna, giocavo con i plastic city, perchè ricordo che ne vinsi una confezione (forse col "Corriere dei Piccoli") nel tradizionale tubo.
Sulle classiche biglie, quelle raffigurate in foto, non ricordo molto. Il meccano lo ricevetti in regalo (ma chissà da chi e in quale circostanza)
Penso di poter affermare, con sicurezza, che eravamo felici. Come dovrebbe esserlo ogni bambino.
Bella rievocazione: grazie a coloro che l'hanno suscitata :-)

Frank57 ha detto...

@nonuna, certo che ricordo "Il Giornalino", ma ne fui uno scarso consumatore, perchè prediligevo il Corrierino (anche lì sopra Lucky Luke). Non sapevo che anche lì sopra ci fossero figurine da ritagliare. Frammenti di memoria che si ricompongono.
Mi serviva iniziare la giornata così.