giovedì 15 luglio 2010
E fu così che Giulio s'incazzò con Ferruccio.
Riportiamo integralmente da Giornalettismo.com:
Giulio Tremonti risponde all’articolo di ieri del quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli che lo descriveva “irritato” per il mancato invito al desco del conduttore di Porta a Porta. E il direttore gli risponde alla grande.
Una cena che ha fatto davvero notizia, quella organizzata per festeggiare Bruno Vespa la settimana scorsa. A distanza di sette giorni, ci si scanna ancora sui giornali tra invitati e non.
TREMONTI A DIETA - Dopo aver pubblicato la replica al Corriere della Sera dello stesso conduttore tv, che smentiva alcune circostanze pubblicate nei maggiori quotidiani a proposito dei retroscena del convivio, via Solferino sosteneva ieri in un articolo che Tremonti era irritato per non essere stato invitato, e perché a tavola sedeva quel Mario Draghi governatore di Bankitalia che viene indicato da molti come l’unico in grado di aspirare alla poltrona di via XX Settembre in caso di dipartita del ministro più amato da quegli “euroburocrati di Bruxelles” (cit. Tremonti). La presenza di Draghi alla cena in effetti era saltata all’occhio di più di uno, visto che anche Antonio Polito sul Riformista l’aveva criticata definendola inopportuna e legandola, chissà perché alla candidatura dell’inquilino di via Nazionale alla presidenza della Bce al posto di Jean Claude Trichet. E in effetti c’è del vero nel fatto che Draghi, spesso suo malgrado, sia visto come una delle personalità in grado di guidare un governo di “salute pubblica” in caso di dipartita dell’attuale maggioranza.
FORZA PANINO! – Tremonti, comunque, s’è arrabbiato assai per l’articolo. Tanto da dettare una replica al Corriere, pubblicata oggi: “Signor direttore (quando comincia così è incazzato, n.d.r.), l’articolo pubblicato sul Suo giornale sotto il titolo ‘Tremonti e l’invito mancato di Vespa’ contiene la seguente ‘notizia’: ‘Pare che Giulio Tremonti si sia molto irritato per la mancata cooptazione etc…’. Tre cose: una vera, una falsa, una vera. La prima cosa vera è che non sono stato invitato. La cosa falsa è che sarei ‘irritato’. Per citare Totò: ma mi faccia il piacere. La seconda cosa vera è che quella sera stavo in ufficio, con i panini, a leggere gli emendamenti alla manovra (e qui mancava solo la scrivania di Quintino Sella e la luce accesa fino a notte fonda per dipingere appieno l’eroicità della scena). Se prima di scrivere la notizia il suo giornale me lo avesse chiesto, gli avrei detto quanto sopra. Tante cene e cordiali saluti (e qui il ministro insinua che ad essere uso a convivii sia proprio il direttore del Corriere)”. Ma la risposta di Ferruccio De Bortoli è fin troppo disarmante: “Spero che i panini non le siano stati indigesti come la cena di Vespa”. Game, set, match F.de. B.
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2 commenti:
La risposta di Giulio conferma invece di smentire. Chi non sarebbe irritato nella sua situazione?
In ufficio a lavorare, con i panini, mentre il capo in una bella terrazza ha un colloquio col tuo possibile successore...
Però non si venga a dire che la ficcante replica di Flebuccio denota schiena dritta e atteggiamento critico verso il Governo. Mi raccomando...
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