martedì 27 luglio 2010

Ecofagia.

Temevo che sarebbe arrivato questo giorno: anche Umberto Eco ha sbroccato. Nell'ultimo numero dell'Espresso dedica una pagina intera al fatto che le coppie non si prendono più sottobraccio ma per mano, e che la lo fanno solo i più poveri. Detta così sembra una scemenza. E infatti. Cito qualche frase: "vedere molti signori obesi tenere per mano una partner affetta da nanismo fa un poco la stessa impressione che facevano un tempo quelli che in seconda classe mangiavano arance sul sedile di fronte" (le arance? e che effetto facevano? E quanti sono gli obesi che girano insieme a dalle nane? Dov'è stato Eco, al circo Orfei?). A tenersi per mano "non sono i giovanissimi" e nemmeno "coppie bellissime" (ah sì?) mentre "fra i trentenni il fenomeno è limitato alle classi inferiori" (inferiore sarà lui). Delirio finale: "Si tengono per mano persone senza cravatta, con quei curiosi cappelli di lana tirati sulla fronte che farebbero apparire cretino anche Einstein, di solito con maglioni alla Marchionne, piccoli commercianti o coltivatori diretti (forse votanti per la Lega, ma non escluderei qualche ex comunista), operai o statali di bassa categoria". Per fortuna si fa venire qualche dubbio: "Oppure io mi seggo abitualmente nel bar sbagliato, nella via sbagliata, nella città sbagliata e forse nel pianeta sbagliato". Ecco, appunto.

Fabio P.

9 commenti:

aghost ha detto...

domanda: come si fa a "sedersi nel pianeta sbagliato"?

Frank57 ha detto...

Supertitolo!
Ha sbroccato, mi pare proprio. Peccato, anche le menti migliori se ne vanno (magari sarà vacanza).
@aghost, forse ritiene di sentirsi un alieno, ma l'improbabilità della situazione esiste lo stesso.

Carmen ha detto...

Intanto s'è guadagnato un posticino nel colonnino infame!

nonunacosaseria ha detto...

o allora, che ci volete fare... capita anche ai migliori di sbroccare ogni tanto.

diciamo che questa sortita di umberto eco si situa al grado 3 della scala Arbasino.

cosa è la scala Arbasino? Come, non la conoscete?
è l'equivalente della scala Mercalli per i terremoti.
Di seguito, i vari gradi:
Grado 1 – Scalfari – l’autore, forte di una esperienza che sprofonda nella notte dei tempi, si fida troppo di sé stesso e ogni tanto il contenuto non è proprio preciso preciso come si converrebbe. Danni molto contenuti e quasi impercettibili.

Grado 2 – Bocca – la sensazione di un “déjà lu” è molto forte, ma la tensione etica è talmente elevata che si perdona tutto, anche le virgole sparate qua e là senza criterio. Danni limitati.

Grado 3 – Zucconi – classe e tromboneria si muovono parallelamente. Talora, però, prevale la seconda (soprattutto quando l’Autore pensa di muoversi agevolmente in un terreno non suo) e in tal caso possono esserci smottamenti, giramenti di testa (e pure di qualcos’altro) o sbuffi di disapprovazione.

Grado 4 – Cordero – l’usus scribendi causa forti capogiri al lettore che, talvolta, è costretto a ritornare quattro o cinque volte sul testo prima di poterlo comprendere. La maggior parte delle volte non avrà comunque capito un cazzo, ma non lo dice per non fare la figura dell’ignorante.

Grado 5 – Forattini – l’autoreferenzialità ha ormai preso il sopravvento, talché sappiamo già in anticipo cosa l’autore sfornerà in occasione di talune circostanze (per esempio, mare e gabbiani in occasione di una morte, isola a forma di coccodrillo con coppola in caso di delitto di mafia e così via). Nonostante la prevedibilità, i danni cominciano a essere seri.

Grado 6 – Arbasino – tromboneria e autoreferenzialità si sono evolute in uno sconquasso che è comprensibile al lettore medio solamente dopo aver buttato giù mezzo litro di Barolo del 79 annacquato da un quartino di grappa Piave.

Anonimo ha detto...

Trovo piuttosto disgustoso il classismo di Eco. Questo parlare di "classi inferiori", lo schifo per "piccoli commercianti e coltivatori diretti", nonchè per quelli che girano in maglione e senza cravatta, e poi per quelli che osano mangiare arance in seconda classe, che, si capisce benissimo, è un posto per classi inferiori che Eco non frequenta da almeno mezzo secolo. Sinistra radical chic? Ma magari! Eco ha perso un lettore

Anonimo ha detto...

Il rimando a questo articolo è stato per un pochino stamattina sulla homepage di Repubblica.it, poi secondo me si devono essere accorti di che immensa cazzata sia e l'hanno tolto.

kriss ha detto...

dev'essere lo zeitgeist milanese
http://www.ilpost.it/2010/06/22/finazzer-flory-popolo-e-vip/
tel chi un altro di quelli, solo che pensavo che Eco fosse meglio in quanto non solo uomo di cultura (vera e non fuffa) e grande studioso.
MA non sarà che gliel'ha scritta un "negro" per fargli dispetto. Mi sembra un editoriale da "Giornale".

Barbapapà ha detto...

Talmente imbarazzante che stento a credere che l'abbia veramente scritto Umberto Eco. Non scarterei, per quanto bassa sia la probabilità, l'ipotesi di Kriss.

Fantastico Nonunacosaseria!

luposelvatico ha detto...

L'abbiamo perduto. Abbiamo perduto anche Eco. E' triste, quando un bel cervello va in pappa, ma dimostra ahimè che tutto finisce (soprattutto le cose belle come l'intelligenza).