martedì 20 luglio 2010

I giornali e il fenomeno internet: Riotta si porta avanti col lavoro.



Il direttore del Sole si prende tutta la prima pagina dell'inserto domenicale per raccontarci come si sta muovendo il suo giornale nei confronti del fenomeno internet.

Qui trovate una serie di commenti sul pezzo in questione.

4 commenti:

archibald ha detto...

In relazione alle traversie del Sole segnalo una notizia apparsa su affaritaliani.it il 14 luglio e ripresa dal sito di Micromega (http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-sole-24-ore-di-riotta-eclissa-le-notizie-dimissioni-e-accuse-di-un-giornalista-del-cdr-perduta-la-nostra-identita/) che racconta delle dimissioni di Nicola Borzi dal Comitato di Redazione, accompagnate da una dura lettera del giornalista contro la direzione. L'insofferenza di Borzi non è del resto esplosa all'improvviso: alcuni giorni fa Borzi aveva scritto un'altra lettera in risposta ad un articolo del collega Christian Rocca nella quale, in sostanza, accusava quest'ultimo di aver recato danno al giornalismo e di aver dimostrato una cinica insensibilità dettata da convinzioni ideologiche (http://sottoosservazione.wordpress.com/2010/07/10/duello-al-sole-per-un-pezzo-di-artiglieria-pesante-firmato-da-rambo-rocca/ qui l'articolo e la lettera).
Spero di non essere stato disattento e di non aver citato vicende già trattate sul blog. In questo caso, mi scuso della ripetizione.

Enrico Maria Porro ha detto...

archibald, in effetti ne abbiamo già parlato qualche giorno fa. se vai indietro a scavare di qualche giorno trovi il post su barzi.

aghost ha detto...

Ho letto anch'io, sia pure "come un ciottolo che schizza sull'acqua" come dice l'Henry Potter del Sole, l'ariticolozzo del direttore. Che non condivido per nulla. Infatti lui la butta tutta sul lato tecnico, e zero sui contenuti. Quelli come Riotta sono convinti insomma che conti più la scatola, infatti appena arrivato al Sole ha ordinato un restyling. In realtà gli accorgimenti tecnici per mettere l’informazione multimediale on line sono abbastanza banali e non occorre scomodare Habermas o gli esperimenti di Kuklinski.

Con citazioni sparse per far vedere che pure lui ha letto qualcosa, citando studi di neuropsicologia e perfino il Vangelo (sic), Riotta non spiccica una parola sulla qualità dei contenuti che è esattamente invece, secondo me, la questione centrale. E quando dico qualità dei contenuti non intendo articoli scritti bene (abbiamo legioni di fuffisti che scrivono benissimo) ma articoli che interessino il lettore. I giornali italiani sono quasi tutti in gran parte illeggibili, infarciti di cronaca politica per pagine e pagine sull’ultimo peto di Pierferdinando Casini, come se da questo dipendessero i destini della nazione.

Se si pensa di buttare questa sbobba indigeribile on line, sia pure ricucinata e presentata su piatti variopinti, siamo fuori strada! Insomma col suo (pseudo)dotto articolo Riotta vorrebbe smentire l’accusa di Borzi di non avere nessuna idea su come rilanciare il giornale, mentre invece la conferma in pieno. Ugh, ho detto :)

Barbapapà ha detto...

Concordo pienamente con Aghost.
Il direttore più fuori posto che c'è oggi in circolazione continua a strologare sull'informazione nell'era multimediale senza capire che deve concentrare la sua attenzione sulla materia prima, le notizie, e non sulla forma o modalità con cui porgerle al lettore. Dovrebbe dedicarsi all'insegnamento anziché occupare una sedia così importante senza alcuna competenza e idee.
Da quando è al Sole l'unico sforzo di contenuti che ha provato a fare è stato una serie di inchieste che avevano l'unico scopo di veicolare l'ottimismo sulla tenuta dell'economia italiana (accompagnate anche da una girandola tricolore…).
Per dare autorevolezza al giornale si è agganciato alla schiera di editorialisti del Financial Times, che però scrivono di ciclo economico globale e non di Italia.
Non potendo dare un'impronta al giornale ecco che ha cercato la solita via di fuga dei direttori senza idee: restyling del formato (per fortuna bocciato dal realista management dell'azienda).
Si è portato in casa giornalisti che nulla hanno a che fare con il DNA della testata (vedi Rocca).
E non so se annoverare tra le sue performance anche la recente sostituzione dell'ottimo Liera alla guida dell'inserto Plus.
Insomma,un disastro.
Speriamo che tolga il disturbo presto. Tanto una poltrona da direttore la rimedierà senz'altro da qualche parte. L'atteggiamento ecumenico paga sempre (alliscia la Chiesa con le citazioni sul Vangelo o con la pubblicazioni degli articoli di Gotti Tedeschi presidente dello IOR, non disturba il Governo, omaggia la Confindustria,...).
A casa!