giovedì 22 luglio 2010

Il grande ritorno dell'inviata con le palle.



Francesca Caferri è tornata a Beirut per raccontarci come vanno le cose lì.

5 commenti:

Vecchio Lupo ha detto...

Francesca è sicuramente una grande cronista e un'inviata all'altezza della situazione. Tra l'altro parla un inglese ottimo. Insieme a Luisa Grion fu posta al top della lista delle nuove promesse di Repubblica che il presidente Borriello stilò anni fa per Scalfari.
Vecchio Lupo

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Vecchio Lupo, mica per niente l'abbiamo soprannominata l'inviata con le palle.

Barbapapà ha detto...

Il presidente Borriello? Chi sarebbe, Vecchio Lupo?

Bravissima e molto seria la Caferri. Nobilita la sezione esteri del giornale che spesso non riceve contributi all'altezza da parte dei corrispondenti esteri.

Vecchio Lupo ha detto...

Edoardo Borriello è una figura storica di Repubblica, un giornalista sempre sulla notizia, multilingue, eperto in affari internazionali e soprattutto in vicende economiche. Il suo nome è legato alla battaglia per la chiusura dell'Efim, a quella per lo smantellamento della Cassa per il Mezzogiorno, all'Iri, all'Eni, alla Finmeccanica, all'Alitalia
e al complesso mondo delle Partecipazioni Statali. Il recente libro di Guido Moltedo "E l'Italia cominciò a volare- Vita di Renato Bonifacio" fa spesso riferimento ai suoi articoli. Anche il libro di Lucio Cillis sull'Alitalia lo cita.
Molto apprezzato da Scalfari e amato dalla redazione economica, fu nominato "presidente del soviet di Repubblica" durante la battaglia contro Berlusconi che stava per appropriarsi del giornale. La redazione economica conserva ancora come reliquia ìl busto di Giuseppe Verdi che troneggiava sulla sua scrivania e si accendeva ogni qualvolta c'era tensione e pericolo nell'aria.
Ora é in pensione, ma per noi resta "il presidente".
Vecchio Lupo

Barbapapà ha detto...

Grazie Vecchio Lupo per queste piccole e preziose rievocazioni della vita redazionale. Per noi feticisti sono un vero godimento.
Ricordo bene il nome di Borriello, anche se ahimè lo avevo colpevolmente rimosso dalla memoria.