Vi ricordate di
Inchiostro, Il giornale degli studenti dell’Università di Pavia? Del quale vi avevamo proposto
una interessante intervista a Marione Calabresi? Bene, oggi vi proponiamo un'intervista a Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa.
Per leggere l'intervista avete due possibilità: o cliccate sulla foto qui sotto in modo tale da vederla abbastanza grande per poterla leggere stando qui, o chiedermela via mail in formato PDF.
Buona lettura.
ps: prossimamente arriveranno nuovi contributi da Inchiostro.
6 commenti:
se calabresi non lo ha licenziato questa notte, gramellini è il vicedirettore de la stampa :-)
quoto quanto sopra: vicedirettore
Grazie Marco e Andrea, correggo subito.
Mi pare abbastanza curiosa l'affermazione di Gramellini:
"Oggi un giornalista deve essere multimediale, in grado di scrivere un articolo, di parlare in televisione, alla radio e usare un blog. Deve comunicare".
Io credevo che il compito del giornalista fosse quello di dare le notizie.
A me Gramellini piace molto ma la sua idea di giornalista mi pare sconfini pericolosamente nell'entertainment. Che però è un altro mestiere. Dignitosissimo per carità, ma è ancora giornalismo? Ci sono giornalisti che sono diventati capipopolo (Santoro), altri che fanno i presentatori o scrivono libri sulla Madonna di Medjugorje (Brosio). Non mi stupirebbe che con quest'andazzo ai giornalisti fosse richiesto anche di saper cantare e ballare e chissà che altro. Mi sta sfuggendo qualcosa?
@aghost, non ti sta sfuggendo niente. E' proprio questa miscellanea che rende tutti e nessuno, contemporaneamente giornalisti e non, in un ibrido che raffigura l'incapacità di raccontare semplicemente i fatti. Devo necessariamente generalizzare, ma credo ci siamo capiti.
Dagli Usa sono arrivate negli ultimi giorni due notizie-bomba: quella odierna di Wikileaks che svela la montagna di bugie che sostiene le due guerre in corso e l'indagine del WP sul dopo 11 settembre.
Si tratta, queste sì, di due autentiche perle di grande giornalismo e - scrivo senza aver letto altri post successivi - manca all'appello la "nostra" che è rimasta a secco, rispetto alle grandi testate che si sono riferite a Wikileaks.
Ne sarebbe venuta fuori una R2 da record.
Un'ultima annotazione sui giornalisti citati.
Su Gramellini ho la tua stessa opinione, solo non vorrei che la prtecipazione al programma di Fazio avesse contribuito a distorcere la sua prospettiva.
Brosio da tempo era una parodia e adesso il convertito che piange lacrime, come una qualsiasi madonnina, lo rende penoso. Del giornalista al tempo di Mani Pulite si è disintegrata l'identità.
Santoro, infine, sarà pure un capopopolo (che a me piace), ma con la sua redazione compone una prodigiosa macchina da guerra informativa. Le notizie le sa porgere e il giornalismo televisivo, che segue regole diverse da quello della carta stampata, ben si presta alla spettacolarizzazione che rende visibili tante realtà vive, ma dimenticate.
@frank, d'accordo Brosio più che un giornalista è un caso umano. Gramellini, che è bravissimo, l'ho visto virare pericolosamente nel santonismo da Fazio presentando il suo libro sull'amore e sui suoi "Cuori allo specchio", dispensando consigli su come essere felici. Questa sua progressiva alberonizzazione mi preoccupa non poco.
Su Santoro d'accordo, bravissimo e capace giornalisticamente parlando. A me piace molto. Però, pure lui, sta perdendo il senso della misura. L'uso privato che ha fatto della tv di Stato per difendere sé stesso, parlando per 20 minuti degli affari suoi, è stato a di poco grottesco. Non credo sarebbe possibile una cosa simile in un altro paese. Anche questo è il segno che, purtroppo, non siamo un paese normale.
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