giovedì 8 luglio 2010

Lo sciopero di domani: come si sono mossi i giornali.



Il Post di Luca Sofri ha riassunto in un bel post (scusate il bisticcio) il comportamento dei principali quotidiani alla vigilia dello sciopero di domani. Eccone un riassunto:

Cominciano a definirsi gli schieramenti rispetto allo sciopero dei giornalisti di venerdì. Tra i molti giornali – quasi tutti – che oggi annunciano lo sciopero, diversi ospitano in prima pagina le ragioni della loro scelta se lavorare o no per essere in edicola domani. A cominciare da Repubblica, il più agguerrito tra i quotidiani che criticano la legge sulle intercettazioni prevista dalla maggioranza, che respinge le accuse sulle contraddizioni dello sciopero.

L’editoriale di Repubblica non è firmato, mentre il Corriere della Sera affida la sua linea in prima pagina a una giornalista, non a un commentatore, Fiorenza Sarzanini.

Il direttore della Stampa Mario Calabresi, che si era fatto promotore di una proposta per trovare una forma di protesta alternativa allo sciopero titola il suo editoriale “Le ragioni di un silenzio a malincuore”.

Tra i quotidiani più piccoli, se il Secolo ha pubblicato un breve articolo che annuncia che aderirà alla protesta ma non condivide l’idea dello sciopero e quindi sarà distribuito gratis come “free press”, il Foglio ha in prima pagina un breve articolo in cui spiega umori e scelte del giornale: andare in edicola regolarmente.

E sarà in edicola anche il Riformista, come annuncia in un lungo articolo sul merito della questione il direttore Antonio Polito.

Da Il Post.

Foto da Repubblica.it

3 commenti:

aghost ha detto...

ecco, per me il Riformista poteva pure scioperare :P

jacopo ha detto...

grande aghost :)
Ragazzi domani parto una settimana per la Germania... Vi rileggerò al mio ritono :)

Enrico Maria Porro ha detto...

buon viaggio jacopo. e salutaci il polpo paul.