mercoledì 14 luglio 2010
Questo è davvero l'ultimo.
L'ultimo pezzo di Maurizio Crosetti dal Sudafrica:
Cartoline dal mondiale, la pesante valigia dei ricordi.
JOHANNESBURG - Tutto insieme dentro gli occhi, adesso sì. Un vecchio col cappotto nero sorride, è un pezzo di storia, è un uomo, pensavamo fosse un addio, invece diceva ciao. Quel giocattolo che abbiamo avuto tutti: si chiama pallone, decenni di tempo per tornare dov' eravamo rimasti, al caro Super Tele volante e imbizzarrito in spiaggia, in cortile. Adesso lo chiamano Jabulani. E poi il polpo, certo. Non sappiamo più dove cercare umanità, una vasca va benissimo, Paul (o forse Paolo) ci ha fatto ridere e divertire. Nessuno di noi ha azzeccato tutti ' sti pronostici: dategli una rubrica tv, un corsivo, fatelo caporedattore. E il rosario di Maradona, il suo abito da Padrino, le mani sotto le ascelle e poi nell' aria per accarezzare i giocatori, e tutti quei baci, e il vuoto tattico. Il grande, tenero, disperato pupazzo. Finché il tempo scade. Una musichetta ovunque, due parole peggio del trapano del dentista, waka waka per un mese, l' Africa che diventa marchetta discografica. Bambine nere ballano accanto alla biondina Shakira che sculetta, fino a ottobre, almeno. Non era un gol fantasma, aveva più corpo di un elefante: il gol di Lampard. La vita, come il calcio, pretende inesattezza, ma andatelo a dire a Capello. La totale assenza d' azzurro: eravamo vuoti trapassati remoti, gente capace di camminare solo voltata, l' unico che guardava avanti era Quagliarella. Sempre meglio del centravanti francese che insulta il ct, e del ct che non stringe la mano all' avversario. Più giù di così non scenderà mai, la France, e per fortuna Platini ha avuto solo una parvenza di coccolone: lui serve sano, un giorno sarà presidente della Fifa. Tutto dentro gli occhi, disordinatamente. Le persone che chiedono come stai prima di salutare, e le mani che stringono. E la grandine a Cape Town. E il centravanti fregone che para con la mano, e i delinquenti che non esistevano, e le trombette infinite: ma è poi così grave soffiarci dentro contenti? L' ingenuità, il blu e il rosso sangue nell' aria. L' enorme cuore smontato dei grandi magazzini, era appeso al cielo, ora sta dentro una scatola di legno. Anche l' Africa ha quella forma lì. Un cuore.
Maurizio Crosetti - La Repubblica 13 luglio 2010
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