La strada del cuore è una curva sotto l’ospedale lungo e basso, grigio, il Groote Schuur di Città del Capo. Ero piccolo, e ricordo che mia mamma, una sera, mi fece recitare una preghiera insieme a lei “per l’uomo con il cuore nuovo”: glielo aveva appena messo Barnard nel petto (sì, lo so che Barnard fece di tutto per fregare sul tempo gli americani da cui aveva imparato e forse copiato, e poi divenne una pop-star e pensò più alla bella vita che al bisturi, ma che importa?).
Volevo finire qui il mio viaggio tra pallone e persone, mi sembrava giusto. C’è un cartello che ricorda quel giorno del 1967, e c’è un museo che testimonia un passo gigantesco dell’uomo, più di quello sulla Luna: il pezzo della vita di qualcuno, per la vita di qualcun altro. E allora eccoci di nuovo qui, con le mani come se fossero giunte anche se magari Dio non c’è, o magari invece sì. Ma ci sono, questo è certo, tante persone che in questo preciso momento aspettano un cuore, un fegato, un rene, le cornee. Per loro, in ogni corsia d’ospedale, padre ascolta.
Maurizio Crosetti sul suo blog Rimbalzi
1 commento:
che bello, mi ricordo anche io la mia maestra me ne parlava come di un eroe... che tempi che ricordi!!
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