martedì 7 settembre 2010

Luca soffre?



Dal sito Affari Italiani:

Nonostante un direttore del calibro di Luca Sofri (sul web e non solo molto noto), e nonostante una serie di collaboratori famosi, a circa quattro mesi e mezzo dal lancio non "sfonda" Il Post.

Il nuovo giornale-blog realizzato in partnership con Banzai e ispirato all'Huffington Post), dati Audiweb alla mano, a luglio 2010 ha sfiorato i 16mila utenti unici al giorno. Difficile che bastino a mantenere un organico di cinque redattori e collaboratori-blogger come Filippo Facci, Gipi, Massimo Cirri (il cui ultimo articolo è datato 28 luglio) e il conduttore di Ballarò Giovanni Floris (che però non scrive da aprile), solo per citarne alcuni.

Eppure Sofri non sembra preoccupato, e in una recente intervista ad Apogeo ha dichiarato: “Abbiamo una tabella di marcia che ci impone crescite continue e considerevoli, ma un ottimo risultato di partenza ci ha permesso di rispettarla finora ampiamente”.

10 commenti:

aghost ha detto...

'un gliela fa

esaù ha detto...

Mah, onestamente io trovo il Post un po' noioso. Per dire, al momento in cui scrivo la home page è occupata da una polemica tra Sean Penn e Wyclef Jean (che non sapevo chi fosse), dalla notizia che la Tate Gallery si ingrandisce mentre l'apertura è... sui Mercury Prize...

E questa è un po' la cifra del Post. Non è un giornale deputato a dare notizie, d'accordo, ma a parte che ogni tanto un'intervistina di prima mano non farebbe male, dovrebbe trattare in modo "diverso" quelle date da altri e io, onestamente, di rado trovo un taglio originale su una notizia italiana, un commento fulminante, il gusto per un particolare.

Insomma, da un giornale elettronico destinato a un pubblico alto (che legge i giornali e va su Internet) mi aspetto molto di più.

Stamane, ad esempio, c'era un lungo pezzo sulle elezioni di metà mandato che altro non era una spiegazione di che cosa siano: ma al pubblico alto serve una roba del genere? Credo di no, perché il pubblico alto cerca una roba del genere su Internet (Wikipedia e' sufficiente) e risolve.

Al Post servirebbero, per fare un esempio, pezzi stile Ceccarelli, che pur dalla scrivania e senza usare il telefono spesso fa scintille. E, magari, pillole stile Gramellini.

Per dire: Dagospia è molto più interessante e brillante anche quando solo riprende notizie di altri.

nonunacosaseria ha detto...

io del post apprezzo lo sforzo, abbastanza raro nel panorama mediatico italiano, di approfondire notizie che i media tradizionali ignorano o rimandano solo superficialmente.
io lo leggo tutti i giorni e mi piace, spero che continui.
certo, la linea editoriale a volte è effettivamente un po' da fighetti...

Barbapapà ha detto...

16mila utenti unici non mi paiono poi così pochi, se consideriamo che ad esempio il tanto celebrato Foglio ne conta appena 10mila (dati Audiweb di luglio). Certo, per un sito che vive solo on-line – con quello che implica economicamente - la strada è lunga e difficile, ma mi pare un buon inizio e può solo migliorare.

A me del Post piace l'impostazione radicalmente, e giustamente, diversa da quella dei quotidiani tradizionali ove impera un approccio convenzionale nella ricerca e selezione delle notizie da pubblicare. Concordo con Nonunacosaseria: l'attenzione che dà a tante notizie importanti o interessanti ignorate dai giornali tradizionali è meritoria e rende la lettura del sito, oltreché stimolante, anche complementare a quella del quotidiano.
E' scritto bene, con cura e attenzione, senza quella sciatteria che spesso contraddistingue la produzione di tanti celebrati fogli, Repubblica compresa.
C'è senz'altro un taglio un po' snob (vedi i Mercury Prize citati da Esaù) che lo rende non di rado un sito dedicato ad un'enclave dalle affinità elettive rigorosamente definite. Quasi con una volontà ad excludendum, oserei dire. Ma è un prezzo che si può ragionevolmente pagare in questa prima fase.
Aggiungo un altro aspetto che apprezzo assai, differentemente da Esaù, ovvero l’attitudine quasi didattica (anche se venata da un filo di supponenza) di spiegare le cose (vedi le elezioni di metà mandato). Forse è un po’ fuori target per “il pubblico alto” del Post, come rileva il buon Esaù, però a me pare una scelta rispettosa delle esigenze informative del lettore medio che spesso si trova a navigare nelle pagine dei giornali ove molte questioni sono date assolutamente per scontate e se hai perso qualche puntata, affari tuoi…

Per chiudere, sento quotidianamente l’esigenza di leggere il Post mentre faccio serenamente a meno di visitare il sito del Fatto Quotidiano. Tanto per essere chiari.

Un caloroso in bocca al lupo al Post.

Anonimo ha detto...

mah. di notizie, sul post, ne ho trovate raramente. approfondimenti pochini. commenti imperdibili, idem.
fighettismo abbastanza. target: lettori de "il foglio", un filo più equilibrati.

ilfattoquotidiano lo apro sempre, ottimi e abbondanti i blog.
swam

esaù ha detto...

Caro Barbapapà, non mi intendo di numeri editoriali sull'online, ma in un commento all'intervista a Sofri su Apogeo, leggo che i numeri del Post sono pari a quelli di un blogger di medio livello, il che non mi pare esattamente un successo.

Detto questo, ovviamente, auguro al Post tutto il bene del mondo, ma dovrebbe osare di più, a mio avviso: tralasciare certa roba tecnologica e certa roba troppo di nicchia e concentrarsi sulla rielaborazione originale di roba più mainstream e su qualche rubrica interessante.

Un'ideuzza (neanche troppo originale ma divertente): una rubrica sulle proposte di legge giacenti nelle commissioni, ne prendessero una a settimana e la commentassero... dalle più assurde alle più importanti...

E poi, un po' più di cultura, libri e teatro con spazio alle analisi delle opere di scrittori importanti ma che pochi conoscono. Esempio: dal Post mi aspetterei una recensione del libro della Murgia, non la polemica Vespa/Avallone, o un bel pezzo sui premi letterari e giornalistici italiani.

Barbapapà ha detto...

Che manchino un po' di cose è vero, Esaù. Però non si può pretendere che un progetto così giovane disponga di una redazione con tutte le competenze necessarie o delle disponibilità economiche per averle.
Mi pare apprezzabile che non pretendano in 5, o quanti sono, di fare tutto. E sì che te lo aspetteresti, data la loro elevata auto-stima...

aghost ha detto...

intanto Il Fatto on line supera i 200,000 visitatori quotidiani (e i server si inchiodano)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/09/scusate-linterruzione/58216/

esaù ha detto...

Però aghost, scusami, capisco che sei un fanatico del Fatto e lo schiaffi ovunque nei tuoi commenti, ma il paragone non regge: il Fatto è un giornale cartaceo con protagonisti volti noti della TV (Travaglio-Telese) che ha molti abbonati all'edizione PDf e in più ha la sua versione online; il Post è un giornale elettronico diretto da un volto ignoto al grande pubblico e per il resto formato da sconosciuti.

aghost ha detto...

esaù, non mi pare di essere un "fanatico del Fatto" né tantomeno mi sembra vero che io "lo schiaffi in ogni mio post": dove l'hai visto 'sto film? :)

Detto questo, concordo che non sono due testate paragonabili. Ma io non intendevo fare paragoni, solo dare una notizia :)

In ogni caso: a me Sofri Jr. sta sulle balle, forse questa antipatia si riverbera anche sul suo Post, che mi annoia abbastanza. Ciao.