martedì 28 settembre 2010

Tutti vorrebbero avere un Caporale così.

 


















Vorrei segnalare lo straordinario lavoro svolto negli ultimi giorni da Antonello Caporale. Con le mitiche Interviste senza rete, il nostro sublime ritrattista sta passando meravigliosamente in rassegna alcuni dei possibili protagonisti dell’ennesimo capitolo del trasformismo italiano.
Qualche giorno fa il Post ha definito le sue interviste “dialoghi teatrali”. Espressione felice, ma io credo piuttosto che Caporale sia un grande artista del montaggio attraverso cui scarnifica l’intervista dal superfluo per lasciare emergere la misera essenza dell’intervistato. Il nostro conduce sapientemente, e con crudele sarcasmo, i nostri eroi a rivelare le loro indiscusse “qualità” (dirittura morale, amore sincero per la politica, disprezzo per le poltrone, spirito di servizio per il Paese) con domande ben calibrate, che rivelano grande conoscenza della storia e della personalità degli intervistati ai quali offre spesso un esilarante sostegno (“Sbotti così si libera”, “Tutti conoscono la sua determinazione”, “Solo chi fa sbaglia”). L’intervista della scorsa settimana a tale Saverio Romano è stata tanto spassosa quanto grottesca se pensiamo che di deputati della Repubblica si parla.
Che questi oscuri onorevoli accettino di essere canzonati, sia pure con stile, da Caporale la dice lunga sull’ansia di visibilità che affligge questo paese, ovunque si volga lo sguardo. Ma è anche possibile che non si rendano conto dell’effetto finale dell’intervista, preferendo piuttosto mostrarla compiaciuti ai propri famigli…


Barbapapà

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Diverenti, certo. Però ho qualche riserve sul metodo di lavoro: delle risposte sceglie giusto la frase che gli fa comodo, e le domande le reinventa al momenti di scrivere. Certo non è il primo a farlo (la Fallaci, per dirne una, era una che rispettava le risposte, ma nel pezzo poi cambiava le domande, soprattutto nelle parole usate e nel tono)

esaù ha detto...

Lo stile e' quello di Roncone del Corriere. Interviste divertenti, certo, ma l'attento recensore Barbapapà indubbiamente le sopravvaluta: a parte che sembra sempre che l'intervistatore scherzi e sia lì a gigioneggiare (e ciò può pure dare fastidio), spesso queste interviste sono spettacolosi esercizi di stile senza "racconto" esplicito e con troppe allusioni. Una roba che può permettersi solo chi ha il coltello dalla parte del manico (come l'intervistatore).

In Tv sarebbe ovviamente irrealizzabile una intervista del genere perche' non e' "reale": quanto pagherei per ascoltare la bobina con tutto il registrato...

ps. al Post, dove il nume tutelare è il giornalismo americano, dovrebbero sbertucciare una intervista com questo stile che non credo abbia omologhi negli Stati Uniti (oppure esiste un "Caporale americano"? Se sì, da grandi lettori di stampa d'oltreoceano, quelli del Post potrebbero farcelo conoscere invece di occuparsi solo di iphone ipad itunes e diavolerie varie)

Barbapapà ha detto...

In tutta franchezza, caro Esaù, al giornalismo politico odierno fatto di retroscena dal fiato corto, chiacchiericcio autoreferenziale e virgolettati proposti come se l'autore li avesse ascoltati di persona (anche se sono solo un artifizio per insaporire l'insipida pietanza, come mi pare osservasti tu stesso qualche tempo fa) preferisco senza esitare i virtuosismi di Caporale. Che, licenze del montaggio a parte, non mancano affatto di verosimiglianza (ok, magari nelle scuole di giornalismo sarà tutto uno stracciarsi le vesti...) e comunque di contenuto ne hanno. Sono i politici intervistati a non averne. Ma questo non è certo un problema del giornalista.

Esponja88 ha detto...

Io le trovo spassose, grottesche, a volte perfino illuminanti. Eppure ogni volta mi chiedo quEanto ci sia di vero in quello che scrive Caporale, e quando invece sia frutto di selezione o di fantasia.
E comunque. Se queste interviste fossero fondamentalmente falsate, perché gli intervistati non smentiscono mai nulla?

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi smentire, le domande? Ripeto, il sistema-Caporale consiste nel scegliere le frasi che vuole nelle risposte (che non credo siamo mai così corte: hai mai vsito un politico rispondere sempre con tre parole?) e poi aggiustare le domande. Confesso: l'ho fatto anche io, visto che al mio direttore piacciono le interviste alla Caporale

Enrico Maria Porro ha detto...

adesso però ci devi svelare chi sei :-)

aghost ha detto...

cazzullo sul corriere, nella diretta "sms" dalla camera di oggi durante il discorso di Berlusconi:

ORE 11.04 - Bossi, ovviamente, accanto a Tremonti. Il Senatur è particolarmente temuto dalle deputate per il vizietto, ovviamente involontario, della mano morta. L'altro giorno è toccato alla Meloni che ha reagito con una gomitata d'istinto

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo con lei. Mi piace la tua idea. Offerta di mettere una discussione generale.
Condivido pienamente il suo punto di vista. Mi piace questa idea, sono pienamente d'accordo con te.

Anonimo ha detto...

@ anonimo

"nel scegliere"??
Oddio, sarei proprio curiosa di leggere le tue interviste alla Caporale!