E' circa un mese che volevo scrivere questo post, ma non ho mai trovato il tempo.
La storia ha inizio a primavera di quest'anno, quando parte una simpatico scambio di mail tra me e Luigi Bolognini, giornalista della redazione milanese di Repubblica.
Lo scambio webepistolare porta Luigi ad omaggiarmi di una copia del suo libro La squadra spezzata, uscito nel 2007, che parla del l'Aranycsapat (squadra d'oro), la Nazionale ungherese di Puskás e Hidegkuti, mito di tutti gli ungheresi negli anni che portano alla rivoluzione del 1956.
Su richiesta di Luigi, non ho mai voluto dare risalto a questo episodio, anche se da buon feticista avrei voluto parlarne qui sul blog. E quindi è finita lì. Il libro è rimasto impilato nella colonna dei libri da leggere e ad agosto è arrivato il suo turno quindi adesso vorrei scrivere due cose, anche se so che Luigi non ne sarà entusiasta. Entusiasta dell’idea di scriverne, non del giudizio che ne sto per dare.
Non conoscevo questa inquietante pagina di storia legata alla rivoluzione ungherese del '56. O meglio, non la conoscevo così dettagliatamente, seppur io sia da sempre un appassionato di storia comunista. La lettura del libro mi ha messo una voglia matta di andarmi a vedere le gesta eroiche della mitica Aranycsapat, la squadra protagonista del libro. Su YouTube sono certo che qualcosa troverò.
Il libro mi è piaciuto. Solitamente non amo i libri che parlano del passato, intendo dire del passato che non ho vissuto. Quando mi regalano libri che parlano del 600 o del 700, per esempio, li rigetto puntualmente.
“La squadra spezzata” non va così indietro nel tempo ma ci va quel tanto da potermi rievocarmi quel fastidio. O almeno ha provato a farlo, senza però riuscirci. E' riuscito invece a conquistarmi, con quei nomi d'altri tempi: Puskas, Hidegkuti, Bozsik e compagnia bella.
Per me, Puskas, voleva dire Real Madrid, quel Real degli anni sessanta e io sono del 1963, quindi un passato che riesco a tollerare.
Ringrazio nuovamente Luigi per il regalo e per la simpatica dedica. Luigi diventa il secondo giornalista di Repubblica ad avermi inviato un suo libro. Il primo è stato Filippo Ceccarelli, un paio d'anni fa, che mi mandò a casa Il letto e il potere.
E non c’è due senza tre. Quindi, republicones all'ascolto che avete scritto (almeno) un libro, provvedete.
FS.
4 commenti:
@FS, ne avevo letto da qualche parte di questa storia. Provvederò a colmare la lacuna. La casa editrice Limina è specializzata in saggistica e romanzi di sport e quello che hai ricevuto è un gran bel regalo, arricchito dalla dedica.
Grazie per averlo condiviso.
te lo consiglio vivamente.
Troppo buoni, grazie.
Come consiglio per gli acquisti aggiungo che ormai il libro si trova solo su www.ibs.it o www.liminaedizioni.it
Lb (quello)
@lb grazie per la precisazione.
io mi sono affidato al link al libro che porta sulla pagina di ibs.
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