venerdì 22 ottobre 2010

Grozny, Cecenia.


















 
GROZNY — Hanno messo una toppa d’asfalto sul sangue del kamikaze, un po’ di stucco bianco sui buchi dei proiettili. Sparita ogni traccia di guerra, la finta pace della Cecenia continua. L’incubo resta ma non si vede. Alla fine di via Vostochnaja una giostrina colorata continua a girare. Non si è fermata neanche martedì mattina mentre urla, fumo e spari venivano fuori dal Parlamento sotto l’attacco dei ribelli. Al Bakkarat, pub-pizzeria con vista sui cancelli della morte, si preparano i tavoli per i tanti clienti di ogni sera.
Una cosa è certa: il corrispondente di Repubblica da Mosca Nicola Lombardozzi, il meglio di sè lo da quando non è a Mosca. Наши лучшие комплименты.

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