sabato 23 ottobre 2010

La monnezza raccontata da Alberto Statera: sembra di essere lì a sentirne il fetore.

Gran bel pezzo crudo e duro di Alberto Statera che è andato a Napoli tra i rifiuti (come fece il diretur l'anno scorso) e ieri su Repubblica ci ha disegnato la situazione che si sta vivendo in questi giorni. Ma tutti adesso sono più tranquilli: il premier ha detto che in 10 giorni sistema tutto. Chissà se a Repubblica hanno già in mente un tormentone tipo quello del ministro dello sviluppo. Vedremo. Intanto godetevi un pezzo del reportage di Statera:

E che panorama in quello che fu il Parco nazionale del Vesuvio. Il carruggio dei camion che vanno a sversare, come si dice, la monnezza di Napoli, lasciando una scia di velenoso percolato, si diparte dall’incrocio del salubre alloggio per anziani La Venere e del Caseificio Pacera.
















Sembra il letto di un torrente in secca. Le fenditure profonde, che quando piove diventano rapide, sono riempite da rifiuti di ogni genere: spazzolini del cesso, lattine di pelati, ruote di moto, gomme, assorbenti usati, vecchie eliche di motori marini, ciabatte, mutande.

2 commenti:

Barbapapà ha detto...

Statera è un grande.

kriss ha detto...

Anche Francesco Merlo oggi è grandioso: Bertolaso omoepatico. Ci va giù duro come suo solito.
Quanno ce vo' ce vo' ecchemaronna!