Purtroppo ho dovuto smettere di acquistare quotidianamente "il manifesto". Motivo prosaico: mancanza di tempo per la lettura. All'inizio dell'anno erano 5 i quotidiani nella personale mazzetta, adesso sono scesi a 3. Magari sarà pure banale (e fino ad un certo punto) il motivo, ma per me è stato così. Osservo solo che, sono tornato ad acquistarlo il 24 settembre (prima pagina segnalata anche qui: La scuola marcia") e ci ho trovato parecchie cose interessanti. Un obiettivo questo governo lo sta realizzando. Poi il discorso sul finanziamente statale ai giornali sarebbe lungo e, in ogni caso, ancor più grave l'abolizione dello stesso per "il manifesto" in quanto cooperativa.
Ad esser precisi è Norma Rangeri il direttore del Manifesto.
Ho letto il fondo di Gabriele Polo (uno dei consiglieri di amministrazione) e ho osservato con piacere (si fa per dire) che la disamina della crisi non ha sorvolato l'incapacità del giornale di attrarre nuovi lettori.
Non voglio passare per cinico, però mi chiedo quanto senso abbia un'impresa editoriale che è strutturalmente e storicamente incapace di mantenersi in vita se non con il finanziamento pubblico.
Vero, Aghost. Ci sono oltretutto i casi dei grandi giornali che non ne abbisognano e ciononostante continuano ad approfittarne. Come ci hanno ricordato sul Corsera qualche tempo fa Rizzo e Stella.
6 commenti:
Purtroppo ho dovuto smettere di acquistare quotidianamente "il manifesto". Motivo prosaico: mancanza di tempo per la lettura. All'inizio dell'anno erano 5 i quotidiani nella personale mazzetta, adesso sono scesi a 3.
Magari sarà pure banale (e fino ad un certo punto) il motivo, ma per me è stato così.
Osservo solo che, sono tornato ad acquistarlo il 24 settembre (prima pagina segnalata anche qui: La scuola marcia") e ci ho trovato parecchie cose interessanti.
Un obiettivo questo governo lo sta realizzando. Poi il discorso sul finanziamente statale ai giornali sarebbe lungo e, in ogni caso, ancor più grave l'abolizione dello stesso per "il manifesto" in quanto cooperativa.
il manifesto non mi piace e non posso permettermi di supportarlo perchè già compro due quotidiani ogni giorno.
Toh è già autunno, di nuovo. Come passa il tempo
Ad esser precisi è Norma Rangeri il direttore del Manifesto.
Ho letto il fondo di Gabriele Polo (uno dei consiglieri di amministrazione) e ho osservato con piacere (si fa per dire) che la disamina della crisi non ha sorvolato l'incapacità del giornale di attrarre nuovi lettori.
Non voglio passare per cinico, però mi chiedo quanto senso abbia un'impresa editoriale che è strutturalmente e storicamente incapace di mantenersi in vita se non con il finanziamento pubblico.
dubbio legittimo, caro barba, ma che dovrebbe essere allargato a gran parte dell'editoria che campa di finanziamento pubblico
Vero, Aghost. Ci sono oltretutto i casi dei grandi giornali che non ne abbisognano e ciononostante continuano ad approfittarne.
Come ci hanno ricordato sul Corsera qualche tempo fa Rizzo e Stella.
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