lunedì 25 ottobre 2010

Mario Calabresi: prova di onestà e correttezza.

Il direttore della Stampa, entrato in possesso dei verbali audio degli interrogatori del caso di Sarah Scazzi, ha deciso di non pubblicarli.

Complimenti.

15 commenti:

Carmen ha detto...

Mi sarebbe piaciuto che Repubblica avesse fatto lo stesso, invece campeggiano felici nella home page.

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcuno che almeno esita prima di infilarsi nella pauta!:-)
luposelvatico

aghost ha detto...

sarà che sono un diffidente di natura, ma mi sa più un'operazione di immagine per distinguersi :) Se li aveva solo lui i nastri li teneva nel cassetto? Dubito assai :)

Supersoul ha detto...

Stampa batte Repubblica 4 a zero (stavolta)

Anonimo ha detto...

E' chiaramente una mossa per "fare il figo" (come ha detto Aghost). Anche perché, parliamoci chiaro, voi ce l'avreste vista la STAMPA (ma anche il CORRIERE o REPUBBLICA) a pubblicare l'audio di uno che dice cose tipo "e allora l'ho strangolata" e così via? Non l'avrebbe fatto nessuno. E' come se io vi dicessi: "Oggi uscendo dal bar ho incontrato un clochard. Sapete, c'è della gente cattiva che prende a calci i clochard, e poi appicca loro fuoco. Ma io non l'ho fatto. Anzi, gli ho dato cento lire". E grazie al cazzo, verrebbe da dire!

Enrico Maria Porro ha detto...

Ti ringrazio per aver scritto "clochard" e non l'altra parola che di solito si usa.

aghost ha detto...

e un'altra cosa mi pare strana: chi ha divulgato le registrazioni? Non vedo chi altri possa essere stato, se non i magistrati stessi. O no?

E non potrebbe essere che la Stampa li ha avuti dopo la concorrenza, e allora fa come la volpe con l'uva? (sempre a pensar male eh :)

Occam ha detto...

Calabresi lo ha fatto anche tempo fa, qualcuno ricorda a proposito di cosa? Ne parlammo anche sul blog ... aiuto ho un vuoto di memoria

Barbapapà ha detto...

Sarò un ingenuo, Aghost, ma io credo fermamente alla buona fede di Calabresi di cui ho apprezzato e condiviso l'articolo. Non è la prima volta che cerca di tenere una posizione da giornalismo anglosassone.

Mi disturba assai che Repubblica abbia pubblicato l'audio degli interrogatori (oltretutto già spariti dal sito, visto il clamore suscitato...).
Dirò di più: io sono rimasto molto infastidito dalla sola trascrizione del verbale dell'interrogatorio a Michele Misseri in cui descriveva l'assassinio della povera Sarah. Ho iniziato a leggere lo scorso venerdì l'articolo di Giuliano Foschini che riportava ampi stralci dell'interrogatorio, ma dopo qualche riga ho smesso nauseato.
Non si riesce a comprendere cosa altro possa aggiungere all'orrore di questa vicenda conoscere i dettagli del racconto dell'assassino.

Frank57 ha detto...

L'articolo di Calabresi è molto interessante (e Mentana non si è fatto sfuggire l'intervista con il direttore de La Stampa).
Istintivamente sarei portato a condividere la diffidenza di aghost, ma il discorso è di carattere più ampio.
Ho ascoltato sbalordito, dai tiggì, i brandelli di interrogatorio diffusi, sottotitolati dove regna ancora l'incertezza sulla corretta grafia del nome della giovanissima vittima. Si sono evitati, mi pare, i passaggi più cruenti e non ho mancato di notare come il tono del colonnello che interrogava Misseri fosse pacato, colloquiale, quasi paterno (i telefilm americani ci hanno abituato a poliziotti "duri").
E tuttavia mi chiedo pure io che tipo di ulteriore informazione forniscano e di come sia tutto strano: non mi sembra che in passato siano stati diffusi (chi ha autorizzato? Oppure i file audio sono usciti di straforo?) in voce gli interrogatori. Perchè adesso sì? Forse in tempo per i programmi sciacalli della domenica pomeriggio?
Il lenzuolo ancora sollevato, insomma.

Enrico Maria Porro ha detto...

@Occam: sinceramente non ricordo. e gli altri?

aghost ha detto...

Si frank, sarebbe interessante sapere chi ha diffuso le registrazioni degli interrogatori e perché. Non siamo ipocriti, penso che le trascrizioni e gli audii abbiano interessato tutti :) Fascino del morboso? Non so, certo che la vicenda Scazzi offre, oltre all'orrore, sicuramente anche motivo di riflessione sull'uomo, sulla società e su certe dinamiche famigliari. Gli investigatori non mi pare ci abbiano fatto una bella figura, comunque. Hanno scoperto l'assassino, o presunto tale, dopo due mesi, e solo perché Misseri s'è fregato da solo col ritrovamento fasullo del cellulare.

"Il caso è chiuso", dissero subito, e invece non era chiuso per niente. Ho letto parzialmente i brogliacci dell'interrogatorio: non sono un esperto di interrogatori, ovviamente, ma mi ha stupito il modo di come fossero condotti. In pratica chi interrogava incalzava l'interrogato fornendo già la tesi nella domanda, e Misseri diceva semplicemente sì o no.
Non mi meraviglia quindi che siano uscite quattro o cinque "confessioni" diverse e contradditorie, anche considerato che, a quanto si dice, Misseri era parecchio confuso e comunque non un tipo particolarmente sveglio. Rimane, in ogni caso, un profondo sconcerto su tutto.

Ros@ ha detto...

Io su Repubblica non li trovo più. Hanno campeggiato online solo per qualche ora?

Barbapapà ha detto...

Capisco la diffidenza di Aghost e Frank verso la decisione di Calabresi, ma qui dobbiamo rendere merito a un giornalista che ha il coraggio di fare scelte fuori dal conformismo imperante nel giornalismo italiano, da cui Repubblica non vuole chiamarsi fuori.
Anzichè guardare con sospetto iniziative fuori dal coro, cerchiamo di apprezzarle per quello che sono: tentativi di rendere più civile e moderno il nostro giornalismo.
Bravo Marione!

Rosa, secondo me si sono resi conto di aver fatto uno scivolone pubblicando l'audio degli interrogatori.
In questo senso la presa di posizione di Calabresi è stata assolutamente efficace.

Enrico Maria Porro ha detto...

ciao rosa e benvenuta sul blog. confermo quanto scritto da barbapapà.