mercoledì 20 ottobre 2010

Precisione svizzera.















Tra i commenti di un post di Wittgenstein, ne abbiamo trovato uno che vi riportiamo per intero, l'autore si chiama Paolo Bertolo:
C’è un giochino che ultimamente faccio sempre più spesso, in una sorta di calvario auto-denigratorio che in qualità di italiano residente all’estero (Svizzera) mi auto-infliggo nell’ormai vana speranza di poter un giorno gioire nel vedere un segnale di luce, un raggio di sole, un segno che mi faccia rialzare questo mio sguardo, da troppo tempo chino per lo sconforto e la vergogna.
Il giochino è semplice: guardare il notiziario nazionale della TSI (Radio Televisione Svizzera Italiana) e poi guardare il TG1.
Parlano sempre di due mondi diversi, di notizie diverse, di fatti diversi.
Da una parte giornalismo fatto con serietà e passione, un giornalismo che racconta in prima persona i fatti del mondo, li spiega e non ha timore di esprimere la propria opinione.
Dall’altra parte c’è invece una sorta di cabaret autoreferenziale, con la politica ridotta ad un eterno derby con tanto di ultras prezzolati, alla Capezzone per intenderci.
Un cabaret in cui, a fronte di un paese che sta marcendo e implodendo nella voragine aperta dalla crisi, le notizie economiche vengono sbrigate in venti secondi prima dei numeri del superenalotto (non si sa mai) e comunque sempre ridotte ad opinione: qualsiasi sia il dato, non mancano mai di farci sapere che nella zona Euro, c’è sempre qualcuno che ha fatto peggio.
Segue una valanga di cronaca nera, torbida e stordente.
Notizie dal mondo? Zero o quasi, e spesso ridotte a gag, come le ridicole corrispondenze da Londra a firma dell’ineffabile Caprarica, tornato sulle rive del Tamigi e sempre di più convinto di essere un simpatico emulo di P. G. Wodehouse.
Prima di chiudere con dieci minuti (1/3 del tempo) di servizi inutili, di cui ogni giornalista con una coscienza dovrebbe vergognarsi a vita, non manca ovviamente l’aggiornamento dal Vaticano: “il santo padre ha detto, il santo padre ha fatto”. Finirà col convincersi di essere veramente importante, questo “santo padre”.
Se poi estendiamo il confronto a tutto il palinsesto, il risultato diviene oltremodo umiliante.
Basta muovere un passo oltre e confrontare l’offerta in chiaro dei maggiori eventi sportivi internazionali: F1, Moto GP, Champions League, Europei, Mondaili, ATP Tour, Ski World Cup, tutto, ma proprio tutto, è offerto in chiaro, commentato in maniera competente ed appassionata (durante i mondiali di calcio ospite in studio qui sulla TSI c’era Federico Buffa, sulla RAI Maurizio Costanzo) e, manco a dirlo, sostanzialmente privo di pubblicità.
E poi film in prima tv, documentari, approfondimenti giornalistici, notiziari, tutti i serial trasmessi in perfetto orario.
Insomma, una tv di qualità pagata con il canone dei cittadini. Esiste, si può fare.

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