martedì 5 ottobre 2010

A Rumiz il PPR+ di agosto, ad Aquaro il PPR-.

Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di agosto. Ecco le classifiche finali:







PPR+ (totale 34 voti):

1. Paolo Rumiz - 10 voti (29%)
2. Massimo Giannini - 9 voti (26%)
3. Gad Lerner - 6 voti (18%)
4. Eugenio Scalfari - 5 voti (15%)
5. Francesco Merlo - 2 voti (6%)
6. Gino Castaldo - 1 voto (3%)
7. Sandro Viola – 1 voto (3%)


Il sondaggio di agosto si è chiuso nella maniera più prevedibile e, forse, giusta decretando il trionfo del grande Paolo Rumiz. Il suo pirotecnico, acuto, fiero periplo della penisola sulle tracce dell’impresa di Garibaldi (“Lapidi. Ce ne sono almeno diecimila in Italia, a segnare gli spostamenti del Nostro. Garibaldi non è i mille monumenti in bronzo o le strade a lui titolate. È questa topografia corsara, disseminata nella provincia”) ha raccolto la maggioranza dei consensi a conferma che l’appuntamento estivo con i viaggi di Rumiz è oramai una tradizione irrinunciabile per i lettori di Repubblica. Nel suo reportage il giornalista triestino, rievocando le memorie del passato, ha magistralmente raccontato questa “nazione che va a pezzi così, in silenzio” ma che potrebbe ritrovare quel filo comune che lega gli italiani proprio nello spirito delle gesta garibaldine.
Ad una stretta incollatura si piazza il vicedirettore Massimo Giannini che, con la sua analitica disamina dell’ennesima legge pro-Cav., ha meritoriamente portato alla dormiente attenzione pubblica l’annosa questione del conflitto di interessi che ogni volta riesce ad assumere, prodigio!, una forma diversa.
Chiude il podio Gad Lerner, molto apprezzato per le sue corrispondenze dal Meeting riminese di Comunione e Liberazione. Particolarmente efficace è risultata l’analisi del  contraddittorio metro di valutazione di questi cattolici moderati per i quali i moralisti di Famiglia Cristiana destano scandalo perché attaccano Berlusconi mentre i politici al comando dai comportamenti degradati meritano solo indulgenza al grido di “non siamo forse tutti peccatori?”.
Appena fuori dal podio troviamo Eugenio Scalfari. Il Fundador ha ancora una volta raccolto consensi con un “domenicale” dedicato alle vicende politiche nostrane, in particolare alle possibili conseguenze della rottura Fini-Berlusconi tra cui l’ipotesi di un Comitato di Liberazione Nazionale che unisca tutte le opposizioni nel segno della legalità e nel rispetto dei valori costituzionali.
Segue al quinto posto Francesco Merlo con un sapido commento sui continui episodi di intolleranza, da lui definiti di “bigottismo e cretinismo sessuali”, che si diffondono senza sosta nel paese.
Chiudono la classifica Gino Castaldo e Sandro Viola. Lo stimato critico musicale di Repubblica ha coronato un brillante mese di cronache musicali con una splendida intervista a Niccolò Fabi per ricordarne la bimba persa qualche mese fa. Parole profonde e toccanti per descrivere con delicatezza e sensibilità il dolore più grande che si possa provare.
L’augusto Sandro Viola ci ha ricordato infine l’inconsistenza del giornalismo politico odierno che lo rende, a suo dire, in parte corresponsabile dell’incapacità della classe politica italiana ad elevarsi sopra le sterili e autoreferenziali diatribe di bottega. Un contributo, quello di Viola, degno di essere menzionato in questo blog ove non mancano da tempo le critiche verso questo giornalismo poco al servizio del cittadino.







PPR- (totale 27 voti):

1. Angelo Aquaro - 10 voti (37%)
2. Maurizio Bologni - 8 voti (29%)
3. Paolo Berizzi - 7 voti (26%)
4. Marina Cavallieri - 1 voto (4%)
5. Jaime D’Alessandro - 1 voto (4%)


L’onda di critiche verso il giornalismo politico – sintetizzate da ben due candidature al PPR- agostano – si è infranta contro l’insuperabile scoglio di Angelo Aquaro, il dominatore incontrastato del sondaggio PPR-. Il corrispondente da NY si è imposto per la quinta volta con uno dei suoi tipici articoli che dovrebbero fotografare gli Usa al di fuori della notizia da prima pagina e che si risolvono di frequente nel riportare dalla stampa locale notiziole di pallido colore o nell’enfatizzare presunti trend che sottotraccia starebbero mutando il tessuto sociale del paese, quando al più coinvolgono una fetta marginale della popolazione. Come nel caso in esame in cui ci ha raccontato dell’esigenza delle famiglie abbienti di avere babysitter multilingue…
Al secondo posto troviamo Maurizio Bologni, che ha bruciato Berizzi al fotofinish di una gara che ha portato il giornalismo politico a dominare la classifica con 15 voti raccolti sui 27 totali. Bologni ha dovuto battere per due settimane le spiagge intorno ad Ansedonia per racimolare qualche notizia su Fini. L’esito finale è stato imbarazzante, non certo per colpa del giornalista, come si evince dalle notizie scovate: trovata una sosia della Tulliani, infortunio di Fini ad un piede, gita della coppia a Tarquinia, scambio di battute di Fini con un extracomunitario venditore ambulante.
Al terzo posto si è classificato Paolo Berizzi con un articolo fuori tempo massimo sulle dichiarazioni rese a verbale da una escort del giro di Palazzo Grazioli. Ancora ci chiediamo cosa abbia motivato la pubblicazione, e il richiamo in prima pagina, di una notizia così datata che nulla ha aggiunto a quanto era già noto sul tema.
Chiudono la classifica, con un ex-aequo, Marina Cavallieri e Jaime D’Alessandro con due articoli che danno il giusto senso alla sezione Società: il boom degli oggetti smarriti e un esperimento di shopping-on-line esteso a tutte le esigenze quotidiane. Strano che soltanto il primo sia stato degnamente accolto nel confortevole e prestigioso grembo di R2…

Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.

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