Il Cile è un paese che cresce nelle tragedie. Il poeta Fernando Alegría ha scritto: "Quando ci colpisce un temporale o ci scuote un terremoto, quando il Cile non può più essere sicuro delle sue mappe, dico infuriato: viva il Cile, merda!". Nel mese di agosto, con la metà del sud del paese ancora tra le rovine provocate dal terremoto del 27 febbraio, giunse l'allarme dal nord, dal deserto di Atacama e venimmo a sapere che 33 minatori erano rimasti intrappolati.
Luis Sepulveda su La Repubblica di oggi.
1 commento:
Stavo per segnalarlo, perchè ha il pregio di portare l'attenzione sulla qualità della vita dei minatori e sulle carenze legislative in materia di sicurezza. Soprattutto per ricordare che il futuro, per questi "nuovi nati", non si presenta affatto radioso come le luci della ribalta potrebbero indurre a credere.
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