giovedì 18 novembre 2010

Marketta al contrario.

Quella sulla Geox nella rubrichetta della Bennewitz oggi su Repubblica.

3 commenti:

Frank57 ha detto...

Lo candiderei al PPR+, proprio per la sezione in cui è collocato, dove è labile il confine tra informazione e marketta. In questo caso i parametri sono stati capovolti. Cosa non usuale.
Come da titolo, appunto.

Barbapapà ha detto...

Sempre brava la Bennewitz nella disamina delle vicende societarie. Padroneggia molto bene il linguaggio e le tecnicalità degli analisti finanziari senza rendere troppo pesante la lettura.

Rimanendo in campo economico, vorrei segnalare l'articolo di ieri di Maurizio Ricci sulle devastanti conseguenze dell'implosione dell'Euro come effetto della crisi dei cosiddetti PIGS.
Ricci è uno dei miei giornalisti preferiti quanto a competenze economiche, profondità di analisi e chiarezza di linguaggio, come ha dimostrato nel citato pezzo.

Barbapapà ha detto...

Ancora in campo economico, segnalo un passaggio increscioso dell'intervista di Roberto Mania (altro solido giornalista economico) all'AD di Finmeccanica, Francesco Guarguaglini.
Mania affronta giustamente tutti gli spinosi temi che stanno interessando giudiziariamente l'intervistato. Ad un certo punto gli chiede del famoso consulente Cola (su tutta la vicenda verterà la prossima puntata di Report).

(Mania) "Durante gli interrogatori il consulente Cola ha dichiarato di averle regalato un orologio Rolex, a dimostrazione dei legami stretti che esistevano tra voi. Lei ha ricevuto questo orologio?"
(Guarguaglini) «Cola ha detto qualcosa di più: di avere regalato orologi a manager di Finmeccanica. Quando si fanno delle acquisizioni, normalmente chi ha fatto da consulenza fa dei regali, in genere abbastanza minimi. Rientra più o meno nella consuetudine».
(M) "Quindi ha preso l'orologio?"
(G) «Certo».

E' incredibile come una società delle dimensioni di Finmeccanica, quotata in Borsa, che opera sui mercati internazionali, non sia dotata di un codice di comportamento etico interno che impedisca le oscenità descritte con improvvida naturalezza da Guarguaglini. E che rendono evidentemente meno obiettivo (e quindi potenzialmente inefficiente per la società) il giudizio dei manager sulla scelta dei consulenti.
E lui ne parla senza alcun imbarazzo come una inveterata consuetudine! Vergogna!