(…) Se dunque Silvio Berlusconi conferma che intende rimanere a Palazzo Chigi fino all’ultimo respiro, l’immagine che egli offre al paese non è, non può essere, quella di un eroe che si sacrifica, magnanimo, per l’interesse nazionale; bensì di un personaggio spaurito che, giunto alla fine della carriera, giunto al capolinea, rimane abbarbicato al potere per ambizione o, peggio, per timore del dopo. Quanto diversa sarà l’immagine, se Berlusconi dirà: me ne vado. Dicono in tanti che lui è entrato nell’agone politico per fare i suoi affari,per proteggere le aziende, per fuggire ai magistrati? Forse è così: io stesso ho pensato e penso che sia così. Ma le dimissioni, adesso, sarebbero una clamorosa smentita alle accuse; per lo meno, un segno di resipiscenza. (…)Piero Ottone su Repubblica di oggi. (da un assist di NLQB)
martedì 23 novembre 2010
Pomi d'Ottone e manici di scopa.
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