Sulla vicenda di Paola Caruso vogliamo segnalarvi questo post di Massimo Mantellini che nel titolo si chiede:
ma Scalfari che ne pensa?
I giornalisti si sa, sono come i blogger. Ogni volta che possono parlano di loro stessi. Se potessimo alleggerire le pagine dei quotidiani e dei settimanali dalle interessantissime diatribe fra direttori, editorialisti, corsivisti e recensori vari ci sarebbe da salvarci mezza Amazzonia. A meno che non ci sia da discutere degli aspetti meno edificanti della professione, come per esempio del caso di una giornalista precaria che sta facendo lo sciopero della fame. Perchè in quel caso la notizia diventa immediatamente flebile e senza interesse e non merita le pagine di carta o il prezioso spazio di uno dei 400 aggettivi che ogni sera Mentana dedica a se stesso.
Lucida anche questa considerazione di
Stampacadabra:
E' inquietante notare come nessuna testata nazionale, di quelle che affollano l’edicola, abbia dedicato due righe due alla vicenda, neppure quotidiani da sempre più attenti di altri (come Il Fatto Quotidiano) hanno dato spazio al suo appello. Quando si dice, spirito di collaborazione.
Intanto,
sul blog di Paola, leggiamo questo:
Sciopero della fame, bollettino medico.
E’ appena passato il dottore e ha riscontrato che i parametri fisiologici sono nella norma e che c’è un po’ di sofferenza renale. Per il momento non corro rischi anche se non riesco a stare in piedi. Chi scrive questo post infatti non sono io ma Rossella.
Aggiornamento: è arrivata la mamma dalla Calabria per aiutarmi in questo momento.
Nessun commento:
Posta un commento