LA RIUNIONE / 19 nov. 2010
Ormai dura ALMENO 14 min.
Dario Cresto-Dina parla!!! Meno del dir. (assente), però: la sua intro dura mezzo minuto; aggiungere Liguori (ennesimo caposerv. Politica) e Bogo (vicedir. che si sentiva messo da parte, si fa intervistare da sir Fraioli) ad album figurine; "compravendita feroce" (Liguori, ecchevvordì?); "due attori bellissimi" dice la Finos su Argentero-Gassman, poi giustamente "due attori molto bravi"; Giannini si sta facendo ricrescere i capelli (a proposito: ha paura che Fini faccia retromarcia, hai voglia che sminuisce...); autoelogio di Rampini per intervista IN ESCLUSIVA a Obama; Stefania Di Lellis: più fascinosa di lei solo mia moglie, D. C.-D. la sta a sentire rapito, con occhio concupiscente; fantastico il giubbino seventies del segretario di redaz. che porta fogli al tavolo che conta.
PS x FS: ricorda di aggiornare album figurine con Liguori e Bogo!
MUDD
2 commenti:
Sempre più ispirato il nostro MUDD. Complimenti.
Riguardo a Rampini, un po' di orgoglio per l'intervista a Obama mi pare comprensibile. Anche se nel tempo il presidente Usa ha concesso interviste anche ad altri giornali italiani, intervistarlo rimane sempre una bella soddisfazione. Poi quanto ai contenuti in questi casi non emerge mai alcunché di nuovo.
Ancora silente invece Christian Rocca sull'intervista di Rampini.
Un anno fa, in occasione del G7 aquilano, non riuscì a trattenere la soddisfazione perché Obama concesse un'intervista all'Avvenire anziché a Repubblica che pare l'avesse chiesta.
Scrisse all'epoca Rocca sul suo blog:
La campagna di Repubblica per delegittimare Silvio Berlusconi agli occhi del mondo ha avuto parecchio successo in queste ultime settimane, ma è anche incappata in qualche passo falso: non solo il riconoscimento della leaderhip berlusconiana sui temi in discussione al G8 nientemeno che da parte di due giganti della sinistra occidentale come Barack Obama e Gordon Brown, ma anche la beffa di aver ricevuto un “no” dalla Casa Bianca all’intervista con il presidente americano che sarebbe spettata a Largo Fochetti. La Casa Bianca, infatti, un paio di giorni prima della visita del presidente in Italia è solita garantire un’intervista ai giornali che accreditano (a pagamento) i loro inviati ai viaggi con l’Air Press One. Si fa a turno. Una volta tocca al Corriere, una al Sole, una alla Stampa, una a Repubblica. Questa volta spettava a Repubblica che, per risolvere un problema di rivalità interne, ha fatto un’inedita richiesta di intervista a sei mani affidata a Federico Rampini, Vittorio Zucconi e al direttore Ezio Mauro.
Il Foglio, il 23 giugno, si era chiesto: “Chissà se la Casa Bianca dirà di sì”. La Casa Bianca, infatti, ha detto di “no”. E l’intervista è stata concessa a Elena Molinari di Avvenire, lasciando Rep. a bocca aperta per la decisione di Obama di parlare con il giornale dei vescovi anziché con quello dell’intellighenzia progressista. Il fastidio dei republicones si è potuto leggere tra le righe dell’articolo domenicale di Eugenio Scalfari: “L’intervista a un giornale italiano in vista del G8 Barack Obama l’ha data all’Avvenire. Non vende molto l’Avvenire ma rappresenta la Conferenza episcopale”.
Oggi assoluto silenzio.
Vita da redazione (8)
LA RIUNIONE / lun. 22 nov.
Sfondata la cortina dei 15 min!
La parola del giorno: tramestìo (il diretùr liquida così il tira e molla di Fini e Casini).
Aridaje, giornalista non allineato (camicia e giacca anziché camicia e cravatta come il dir.) viene puntualmente marginalizzato, lo vedete leggere, seduto a bordo stanza, le pagine di Sport mentre parla C. Tito (camicia e cravatta); per la prima volta Spettacoli parla dopo Politica: merito della protesta contro i tagli in Finanziaria; Luzi (continua a non radersi) intervista Mancuso - il teologo che questa estate ci ha sfracassato i Ministro-Dell-Interno col caso Mondadori - poi Bonanni da Bruxelles e Conchita Sannino da Napoli. Nell'ultimo caso una fotina avrebbe risollevato il tutto, 5 min. e 1/2 fanno precipitare il ritmo
MUDD
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