Tutti si aspettavano il portavoce di Wikileaks e invece è il volto del fondatore di Facebook che appare sulla copertina del Time per il suo rituale “Personality of the Year”. (via Giornalettismo)
5 commenti:
Anonimo
ha detto...
Ha deciso la direzione, perchè i lettori si erano espressi per Assange, che non gode evidentemente di buona stampa negli Usa.
Quella d Time mi è parsa una scelta conformista e perbenista. Assange era sicuramente più appropriato, anche perché non mi sembra che Zuckerberg e Facebook siano un fenomeno specifico del 2010, o abbiano particolarmente influenzato l'anno in corso rispetto a quanto possano aver inciso sul 2009. Assange e Wikileakes, soprattutto con le rivelazioni dei dispacci diplomatici, sono stati i veri protagonisti della politica internazionale.
Condivido anche io quanto scritto da Frank57 e Giorgio. Ma aggiungo che forse il fenomeno Assange è "esploso" a fine anno e forse gli effetti "deflagranti" si avranno nel 2011. Persa una copertina, forse è in vantaggio sulla prossima!
5 commenti:
Ha deciso la direzione, perchè i lettori si erano espressi per Assange, che non gode evidentemente di buona stampa negli Usa.
L'anonimo sono io.
Quella d Time mi è parsa una scelta conformista e perbenista. Assange era sicuramente più appropriato, anche perché non mi sembra che Zuckerberg e Facebook siano un fenomeno specifico del 2010, o abbiano particolarmente influenzato l'anno in corso rispetto a quanto possano aver inciso sul 2009. Assange e Wikileakes, soprattutto con le rivelazioni dei dispacci diplomatici, sono stati i veri protagonisti della politica internazionale.
io condivido la scelta di time.
Condivido anche io quanto scritto da Frank57 e Giorgio.
Ma aggiungo che forse il fenomeno Assange è "esploso" a fine anno e forse gli effetti "deflagranti" si avranno nel 2011.
Persa una copertina, forse è in vantaggio sulla prossima!
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