domenica 19 dicembre 2010

La morte di Tommaso Padoa-Schioppa.
A Massimo Giannini il difficile compito di ricordarlo.

Repubblica ha affidato al vice-diretur Massimo Giannini l'ingrato compito di scrivere una paginata per ricordare l'ex ministro del Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa, deceduto ieri a causa di un infarto durante una cena di auguri fra amici.

Riportiamo qui alcuni passi del pezzo di Giannini:
...Come Ciampi, keynesiano ma profondamente liberale in economia. E come Ciampi, grande italiano ("il patriottismo è lecito e necessario, purché inteso e praticato in modo corretto", era il suo motto). Ma cittadino del mondo,

e soprattutto cittadino d'Europa. Lo slogan, ricorrente, era: "Nel mondo mi sento europeo, in Europa mi sento italiano"...

...se ha avuto un difetto, "Tps" (secondo l'acronimo con la quale lo chiamavano gli amici e noi giornalisti), è forse questo suo sentirsi parte di una tecnocrazia illuminata che, troppo di rado, sembrava disposta a fare i conti con la realtà...
...E poi restano agli annali un paio di "infortuni mediatici", tipici del tecnocrate che fatica a introiettare la sublime arte della politica, che spesso è menzogna, o dissimulazione. E così, di quel biennio si ricorda la sortita contro "i bamboccioni", questi ragazzi italiani che hanno paura di affrontare il mondo, e si riparano sotto il tetto della famiglia, fuggendo dalle proprie responsabilità. Aveva ragione, Tps: era un invito ai volonterosi, non una critica ai nullafacenti (di cui qualche anno più tardi, e con ben altra volgarità, si sarebbe fatto portavoce Renato Brunetta). Ma lo disse male, e lo spiegò peggio. E poi si ricorda una sortita sul fisco: "Pagare le tasse è bello", perché ti fa sentire cittadino della 'polis', e ti da modo di partecipare al bene comune. Anche qui: aveva ragione, Tps. Ma in un Paese sciagurato come l'Italia, fatto di poeti, di santi e di evasori, una cosa del genere la puoi pensare, ma non la puoi dire.
Una curiosità. La morte di Padoa-Schioppa ha sconvolto il palinsesto del numero odierno di Repubblica: la prima edizione è uscita con la notizia in prima pagina ma senza il commento di Giannini. La seconda edizione, invece, aveva il pezzo di Giannini e a farne le spese è stato un pezzo di Federico Rampini da New York su Amelia Earhart, la prima donna Top Gun.
I lettori della seconda edizione non si sono persi un granchè. Anzi, hanno potuto gustarsi il pezzo di Giannini.

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