lunedì 6 dicembre 2010

Lo splendido "coccodrillo" di un potere defunto.

Ho letto ieri un articolo sul "Foglio" di Pietrangelo Buttafuoco, penna sottile e talento indipendente. Il titolo: "Meglio fottere che comandare". Buttafuoco dà una sua lettura- sboccata ma interessante- del berlusconismo. Lo cito perché non solo è acuto ma esilarante e qualche risata è pur necessaria per alleggerire la cupezza del clima. «In quel grazioso palazzo, ossia Grazioli, le nubi delle accuse di corruzione, mafia, falso in bilancio, conflitto di interessi e perfino seduzione di minorenni, in un brevilineo come lui si diradano, anzi evaporano in virtù della sua euforia genitale. Al dottor Berlusconi piace la gnocca, solo la gnocca.
Il dottor Berlusconi fa festini che sono il rimosso di tutti quelli che gli stanno intorno, compresi gli schiavi, i servi, i cortigiani e i ruffiani. Compresi poi gli italiani, perfettamente inutili da governare ma che alla fine hanno un preciso istinto per immedesimarsi con chi, sollevandoli dall'incombenza, copula in loro vece. L'italiano medio si immedesima col dottor Berlusconi in ragione del rimosso dei rimossi: ognuno, vincendo all'Enalotto, farebbe come fa lui nell'agio del suo smagliante patrimonio». Secondo me questo è uno splendido "coccodrillo" di un potere defunto.
Così termina il Domenicale di ieri del Fundador.

7 commenti:

MUDD ha detto...

Ed è il secondo complimento al Foglio in una settimana (dopo quello contenuto nell'Amaca di Serra di cui Ppr ha già scritto): da quando Veronica è in rotta col Cav. qualcosa è cambiata nella considerazione dei colleghi? Dall'altra sponda, non mi sembra i toni siano poi tanto concilianti ...

Barbapapà ha detto...

Probabilmente Scalfari ricorda la bella intervista sul suo passato fascista che tempo fa proprio Buttafuoco gli fece sul Foglio.

Per chi fosse interessato:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=I8UAZ

Frank57 ha detto...

O.T.
Maltempo, l'Italia divisa fra gelo e sole

(...) "Per i prossimi giorni, ancora neve in Piemonte e Lobardia" (...).

Lunedì 06 dicembre 2010 – Aggiornato alle 15.32

La neve deve aver coperto la lettera "emme"...

Anonimo ha detto...

Detto tra noi, trovo esagerati i complimenti di Scalfari a Buttafuoco. Quelle frasi che Scalfari riporta come se dimostrassero chissà quale abilità letteraria di Buttafuoco, in realtà, mi paiono piuttosto mediocri. LukeWarm

Supersoul ha detto...

trovo Buttafuoco sopravvalutato. E non solo da ora.

Anonimo ha detto...

PIETRANGELO BUTTAFUOCO E' IL SUPERSKRULL
Pietrangelo Buttafuoco. Un nome impegnativo, carico. Troppo impegnativo e troppo carico per un normale questurino dalla penna baroccheggiante. Pietrangelo Buttafuoco è il suo nome. Scomponiamo il nome per capire meglio il supereroismo di cui è intriso: "Pietra", come Ben Grimm, ossia la Cosa. "Angelo" come uno degli X-MEN. "Buttafuoco" come la Torcia Umana. Ricordare il Super Skrull? Era un alieno mimetico, capace di assorbire i superpoteri di chi provava a combatterlo. Quando lottava contro i Fantastici Quattro lo vedevi con un braccio infuocato, l'altro di pietra e la testa invisibile. La sua incarnazione moderna? Il Buttafuoco. Pietrangelo Buttafuoco non "porta" un nome. Ne è portato. Quella cosa di carne che il nome si porta appresso e fa sedere su una sedia o davanti a una macchina da scrivere, non è altro che l'appendice corporea di un nome così roboante, così alato, così d'annunzio che getta volantini a bordo del trimotore, così foscoliano, così spirto guerrier ch'entro gli rugge. Quando l'hanno battezzato, il prete si è sbagliato. Ha preso in braccio il nome roboante, e gli ha affidato un bambino. Aspirante SuperSkrull. IL GECO

MUDD ha detto...

Grandissimo Geco