Caro PPR,
la faccio molto breve: da giorni mi chiedo perché Repubblica non faccia la sua brava battaglia per la libertà di stampa, di informazione e trasparenza sul caso Wikileaks. "Il fatto" ha da ieri una petizione con raccolta di firme, a Repubblica, che pure si è molto giustamente battuta per la libertà di stampa sempre, sembrano molto tiepidini.
Secondo te, come mai?
Altra domanda: come possono i lettori, cioè noi, orientare in modo più deciso la posizione del giornale nostro?Cara/o k, alle risposte aspettiamo che rispondano direttamente da Repubblica. Non si può comunque negare che a Largo Fochetti si staino comunque dando da fare sul tema WL.
ma poi, possono? possiamo? contiamo qualcosa?
k
e tu perché non metti in homepage il link alla petizione del Fatto? abbiamo (avete) tutti paura del nuovo spregiudicato oscurartismo amerikano?
Sul link alla petizione facciamo un compromesso: mi impegno a pubblicare il link alla petizione che farà Repubblica. FS
Update: ci scrive ancora k (si chiama chiara): ciao PPR, ti segnalo questo editoriale del direttore della gazzetta del mezzogiorno, apparso (in rete, qui la gdm non arriva) in tempi non sospetti, molto prima dell'arresto.
da quel momento io ho cominciato il conto alla rovescia: quanto ci metterà repubblica a prendere posizione? bè, non l'ha ancora fatto.
7 commenti:
Il o la lettrice "k" ha ragione, anche se Repubblica sta dando il giusto rilievo (però ho arretrati da smaltire).
enrico mio dio, "rispondino"????
Beh, intanto potresti pubblicare il link alla petizione del Fatto (alla quale io ho già aderito).
in effetti pure a me è sembrato strano che Repubblica si sia fatta battere sul tempo dal Fatto; e comunque pure io ho già firmato la petizione .
Anche perchè francamente non mi pare giusto arrestare uno solo perchè è cattolico osservante e fa sesso senza preservativo come Benedetto comanda
LA lettrice:)
k. (chiara)
io ovviamente ho già firmato la petizione del fatto, ma questa posizione tiepida di repubblica continuo a non spiegarmela.
il buon editoriale di ieri di mauro non è abbastanza, e soprattutto mi sembrava più attento alle notevoli beghe italiane che alla questione più generale e internazionale e pressante della libertà di informazione.
aggiungo che ADDIRITTURA la Gazzetta del Mezzogiorno, sia pure per fini propri, ha battuto tutti sul tempo con questo editoriale del suo direttore.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=387667&IDCategoria=2682
chiara
Dell'editoriale di ieri di Ezio Mauro mi ha colpito in particolare questo passaggio:
"Ma gli Stati democratici si muovono sempre più nell'obbligo della trasparenza e della pubblicità, mentre i cittadini grazie alla crescita e alla velocità dell'informazione pretendono ormai di conoscere e monitorare i processi
di scelta e di formazione delle decisioni, senza accontentarsi di commentare il risultato finale. Da qualche anno, potremmo dire, la politica è tutta "esposta", senza riserve, salta il confine tra la scena e il retroscena, il meccanismo decisionale ha rilievo quanto e come l'opzione finale.".
Ecco, queste righe - assolutamente condivisibili - sembrano nel finale voler giustificare il profluvio inutile di articoli dedicati a questo miserabile panorama politico. I presunti retroscena dal respiro cortissimo avrebbero, nella testa del Diretur, addirittura valenza di "meccanismo decisionale". Con tutto il rispetto, mi pare un'affermazione assai discutibile.
Sono giorni che il giornale dedica 5-6 pagine alla crisi quando tutta la vicenda potrebbe essere riassunta in una pagina e lo spazio sottratto a questo nulla utilizzato per raccontare meglio i problemi del Paese.
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