mercoledì 12 gennaio 2011

Appunti di giornata.

Martedì 11 gennaio 2011.

Giusto per la cronaca, Sebastiano Messina nel suo Bonsai scrive due volte St.Moritz.

Nota di merito a Luigi Spezia e a Michele Smargiassi che a pagina 12 usano la parola clochard. Spezia scrive anche Repubblica senza l'articolo.

La strage in Arizona coinvolge solo due americani: Rampini ed Aquaro.

Continua il prezioso lavoro dell'inviato de guera Renato Caprile a Tunisi per le proteste di piazza.

Chi è andato a Bilbao per la tregua dell'Eta? Esatto, proprio lui, Mastrojack.

Torna l'inserto Salute ma non tornano le infografiche di Paula Simonetti. E si vede (senza nulla togliere a Gaia Russo).

Nel trafiletto di pag. 63 sulla morte del regista Peter Yates, tra i pochi film ricordati si è riusciti a sbagliare il titolo di uno dei più famosi, John e Mary.


Nello sport, ecco il gradito ritorno di Paolo Samarelli che ci regala il terzo bellissimo gol di Edinson Cavani alla Juventus di domenica sera.


E adesso, ecco le considerazioni del fido MUDD:

PAGINE 34/35
Doppietta per i detrattori: Arbasino (classica letterina in cima, stavolta sul tricolore e nemmeno tanto criptica) e Cordero (di nuovo sul legittimo impedimento; ma a me il prof. col dolcevita piace);
PAGINA 37
Io questa illustrazione di Pericoli con biblioteca dentro un computer l'ho già vista su Rep. anche di recente;
PAGINA 46 (ins. Salute)
Della serie "La notizia inutile": in alcuni centri estetici come The Refinery a Londra è prevista anche la depilazione pubica maschile;
PAGINA 53
La foto dell'ambientalista convertito Mark Kennedy reca i credits (The Guardian) nella didascalia, per Rep. è quasi un inedito (è un caso il recente dibattito di Smargiassi sul web?);
PAGINA 54
Su nove marchi citati in titoli e foto della solita pagina dedicata a Pitti Uomo, ben cinque (Piquadro, Rossetti, PZero, Harmont&Blaine e Trussardi) sono inserzionisti di Rep.;
PAGINA 57
Probabilmente uno degli ultimi articoli di Marco Filoni prima di passare a "Saturno", il nuovo inserto culturale del Fatto Quotidiano curato di Riccardo Chiaberge, ex Sole24Ore.
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PS / A proposito di Domenicale del Sole, a pagina 39 dell'ultimo numero la prima lettera (sui "nativi digitali") è firmata Maurizio Crosetti. Tre le notizie contenutevi: il nostro legge il Domenicale (prima notizia) e dunque, per quanto giornalista sportivo, la domenica non la dedica solo al pallone (seconda notizia) infine ha 48 anni compiuti (è del 1962, come lui stesso specifica).

MUDD

3 commenti:

Tiberio ha detto...

Io parlerei anche delle cose belle: tipo i pezzi di Rodotà su Mirafiori e Smargiassi sul neonato morto di stenti a Bologna, parole capaci di farci incazzare riflettendo. Come Michele Serra, doppiamente geniale se condensa nella stessa Amaca il proprio risaputo (e, anche questo, ragionato dunque condivisibile) disprezzo per leghisti e curve da stadio; come Curzio Maltese, più feroce del solito a proposito di Alemanno come raramente è accaduto persino con Berlusconi. "Un pugno di ex camerati del Fronte della Gioventù romano, più parenti e amici" e ancora: "Per qualche tempo i romani (...) hanno sperato che Alemanno e i suoi potessero farcela. Così come si tifa allo stadio per una squadra di terza categoria giunta in finale". La chiusa: "Se fallisce anche la mossa Bertolaso (come suo vice, ndr) si può provare col Mago Silvan o Harry Potter. Oppure dimettersi e fare posto a uno del mestiere. Tanto una poltrona da ministro ad Alemanno non gliela toglie nessuno. E al governo l'incompetenza non è un problema".

Anonimo ha detto...

Se è per quello c'è anche "Il servo di scena", che invece è "Servo di scena"

Barbapapà ha detto...

Concordo con Tiberio sulla segnalazione del Maltese di ieri. Il suo commento su Alemanno era da applausi a scena aperta.
Ha ripercorso mirabilmente l'incresciosa vicenda della vittoria della destra a Roma, grazie all'insipienza di Veltroni (solo ad un alieno venuto da Marte poteva venire in mente di candidare Rutelli a Roma), e ricordato la sequenza imbarazzante di "prodezze" amministrative di questa controfigura di sindaco (che, poverino, sperava veramente di non vincere per andare a fare la bella vita al Governo).
Candidato al PPR+ del mese.

Vedo con piacere che sul giornale di oggi Maltese torna ad analizzare la parabola di Alemanno sindaco.
Ecco, mi ripeto ancora una volta, e me ne scuso, ma Maltese è questo che deve fare. Spendersi sul campo occupandosi della politica concreta, anziché perdere tempo con le recensioni cinematografiche o gli inutili commenti antiberlusconiani (tanto siamo tutti d'accordo sul tema).