In quest'orgia (letterale) di notizie sull'anziano premier, ci siamo dimenticati la grande intervista odierna di Ezio Mauro a Marchionne da cui ha ricavato uno scoop vero, ovvero che gli agognati aumenti di produttività e quindi di redditività della Fiat andranno in parte anche a beneficio degli operai, e non solo degli azionisti e del top management dell’azienda. Era ciò che mancava nel "patto diseguale", come lo aveva chiamato efficacemente Giannini nell'editoriale di qualche giorno fa.
Grande Diretur, anche perché ha bruciato perfino la Stampa del buon Calabresi.
Sempre a proposito di Fiat, mi sento un po’ in imbarazzo nel dire che ho condiviso un’opinione del notoriamente pessimo Pigi Battista che sul Corsera di ieri biasimava la cronaca parziale assai di Paolo Griseri sui risultati del referendum di Mirafiori (ovviamente, il Cerchio-Battista ha fatto una chiamata di correità a tanti altri giornalisti di sinistra).
Con mio stupore domenica scorsa Griseri, finora abbastanza equilibrato e professionale nell'occuparsi della vicenda Mirafiori, nel dar conto del risultato della consultazione ha amplificato esageratamente i voti ottenuti dal No rispetto a quelli del Si, approccio assai discutibile a parer mio in un articolo di cronaca.
Come lo stesso Battista ha rilevato, Griseri riferendosi ai risultati del reparto del montaggio scrive che “il no ha stravinto: 1576 voti (oltre il 53%) contro i 1.386 ottenuti dal sì.”. Stravinto? E si lascia poi andare ad uno strafalcione matematico, quando scrive che i “quasi 200 voti di vantaggio” rappresentano “il 10 per cento.” Dieci per cento di cosa? Se il No ha ottenuto il 53% e il Si il 47%, la differenza tra le due posizioni è del 7% a favore del No, non del 10%.
Nel descrivere poi il risultato sorprendente del turno di notte, dove hanno vinto i Si, Griseri si industria a motivarlo manco fosse uno della Fiom: “Spesso si tratta di lavoratori che scelgono di fare la notte fissa, "i pipistrelli", come vengono chiamati nel gergo di fabbrica. La notte fissa è considerata un privilegio perché, grazie alle indennità, aumenta significativamente la busta paga. Chi ottiene il privilegio tende ad avere maggiore riconoscenza verso l'azienda. Così i "sì" vincono in modo significativo, 262 a 111.”.
Ieri Tito Boeri scriveva così nel suo come sempre illuminante commento: “Come evidenziato anche dalla composizione del voto a Mirafiori (il turno di notte, che avrà i maggiori carichi di lavoro e incrementi retributivi, ha votato a larga maggioranza a favore del sì, al contrario degli altri reparti) oggi molti lavoratori italiani sono disposti a lavorare di più e in condizioni più pesanti pur di guadagnare di più. Non sorprende data la stagnazione dei salari negli ultimi 15 anni.”.
Boeri mi è parso più convincente di Griseri (un privilegio lavorare di notte?! Ohibò!).
Barbapapà
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