Editoria: arriva la "marchionizzazione" della redazione
Il Congresso della Fnsi - semmai ce ne fosse stato bisogno - ha certificato che il processo di ’machionizzazione’ sociale, è già in una fase molto avanzata nelle redazioni e procede senza colpo ferire, senza alcun clamore, a fari quasi spenti. E per di più con un massiccio ricorso alla legge 416, quella dei prepensionamenti, con tanti redattori ’rottamati’ a 58 anni di età e sostituiti da giovani e giovanissmi collaboratori sottopagati. Alla 416 hanno avuto accesso un po’ tutti i piccoli e grandi gruppi editoriali anche quelli, come l’Eni, proprietario dell’Agi, che macina utili e profitti ragguardevoli che a fronte di una 416 per 19 redattori ha attuato un investimento, si dice, di 3-4 milioni di euro per una nuova sede, la sua ristrutturazione e un nuovo modello informatico. "Non vedo perché i giornalisti debbano essere strapagati, magari perché c’e’ chi ha due o tre famiglie da mantenere", ha spiegato al Congresso della Fnsi, Carlo De Benedetti, editore del Gruppo Espresso-Repubblica. In fondo, "l’interesse del giornalista è la visibilità, deve perciò essere contento di lavorare per più media, dal cartaceo al sito internet e all’iPad. Non vedo, insomma, perché debba essere pagato di più", ha precisato l’editore al quale piace la ’cura’ Marchionne per la Fiat. La libertà d’informazione, i diritti e le tutele, dunque, non si pongono neanche: con la crisi che c’è i giornalisti devono accontentarsi di quel che passa il convento ed esser contenti.
lunedì 24 gennaio 2011
De Benedetti: "Il giornalista deve essere contento di lavorare per più media. Non vedo perché debba essere pagato di più".
Riportiamo da Agoravox:
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Su Marchionne non mi sembra precisamente la stessa linea del giornale, il che non può che deporre a favore del Diretùr
Posta un commento