venerdì 21 gennaio 2011

Il cavaliere inesistente. O, se preferite, il visconte dimezzato.


Ieri su Repubblica le pagine dedicate alla berlusconeide erano "solamente" 11. In queste 11 pagine però, i republicones si sono sbizzarriti contribuendo sempre più alla demolizione dell'immagine di SB. Il quale, sui mass media di sua proprietà, stava facendo l'esatto contrario come è accaduto, per citare l'episodio più lampante, nella trasmissione Kalispera in cui Alfonso Signorini ha intervistato Ruby. Ad Alfonso Signorini ha prontamente ribattuto Giuseppe D'Avanzo, con un fondo d'antologia sulla prima pagina di Repubblica di cui vi riproponiamo la parte iniziale:
Il berlusconismo arriva al suo compimento. Ci dovevamo arrivare prima o poi e ora - ecco - ci siamo. Quel che si scorge è l'inizio di un lungo tormento. Sapevamo di vivere in un Paese dove al governo c'è un uomo solo - un grottesco Egoarca - che altrove sarebbe già stato allontanato per la sua evidente inadeguatezza politica e insufficienza etica.
Si continua a pagina 2 con questa memorabile chicca di Antonello Caporale nella sua rubrica Breviario


A pagina 4 Francesco Bei ci ricorda che:
Carico, furioso per le pagine dei giornali che squadernano i minimi dettagli delle sue notti scatenate, Silvio Berlusconi ha chiamato a raccolta tutti i generali del Biscione per la campagna d’inverno. Lunedì scorso (lo anticipa il sito “lettera43”), quando ormai «l’ondata di fango» aveva travolto ogni argine, il Cavaliere ha convocato ad Arcore, insieme a Confalonieri e ai figli Pier Silvio, Marina e Luigi, il direttore di Chi Alfonso Signorini, il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, Giorgio Mulè, direttore di Panorama, Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione Mediaset, e Franco Currò direttore delle relazioni esterne di Fininvest. Uno stato maggiore chiamato a scatenare «un contropiede micidiale
» per provare a ripulire l’immagine del premier e inventare un’altra narrazione da sovrapporre al copione scritto dai pm di Milano.
E mentre gli uomini di marketing del cavaliere erano impegnati nell'opera di repulisti, ecco arrivare (ancora a pag.4 di Repubblica) lo schizzo di fango della sempre più sorprendente ElleKappa


E mentre Ruby da Alfonso Signorini negava tutto,


 Piero Colaprico a pagina 6 raccontava il contrario attraverso le carte e le intercettazioni


E mentra a Matrix si cercava di risollevare le sorti del premier, come ci racconta Antonio Dipollina a pagina 7:
Ma da un paio di giorni la contraerea mediatica pro-governativa si è innescata a ogni livello. Casi limite: l’altra notte a Matrix Beppe Severgnini ha abbandonato di corsa la trasmissione dopo un servizio di ricostruzione in cui brillava la frase sull’“accanimento obiettivo” contro il Premier. Severgnini, non esattamente un incendiario di natura, ha lasciato tutti sul posto con brevissimi commenti dopo («Ho annusato lo sfacelo di un impero»).
a pagina 9 Emilio Randacio ci raccontava per filo e per segno come venivano pagate le ragazze


Insomma, un continuo botta e risposta mediatico (e potremmo continuare) tra chi svolge il lavoro di informazione elencando quali sono gli schizzi di fango e chi, invece, quel fango sta cercando di rimuoverlo.
E la cosa che più fa male, da italiani, è scoprire che mentre il nostro presidente del consiglio è impegnato a fare cose che non gli sono state richieste (nemmeno da chi l'ha eletto premier) dall'altra parte del mondo altri due presidenti stanno facendo altro


E la degna conclusione di tutto ciò sono le due stupende pagine del Diario di Repubblica, dedicate giustappunto al caso Ruby&co


in cui Francesco Merlo scrive un pezzo da ritagliare e incorniciare di cui vi riproponiamo un passaggio emblematico:
Papi è il Burt Lancaster di Bertolucci che in Novecento si fa toccare da una bambina, nel fango di una stalla, e si suicida accantoa una mucca perché neppure così riesce ormai ad eccitarsi: «il vero dramma di un uomo» dice quel Papi. Dunque il Berlusconi-Satyricon è anche questo, un pastiche arcitaliano, un carnevale esagerato nervoso e paratattico, dal quale è fuggita disgustata, ci informano i pm, anche una danzatrice del ventre (in Petronio non c' è) perché non c' è partita tra un ombelico e un sedere o un seno o un pube.
Chiudiamo segnalandovi un pezzo dell'ultimo post di Nonunacosaseria che dice:
E mentre lui faceva bunga bunga gli ordinativi dell'industria diminuivano a novembre 2010 del 4.3% rispetto al mese precedente.

4 commenti:

Gabriele ha detto...

Scusate, una cosa OT: è passato inosservato che il blogger tunisino Sam - di cui Repubblica aveva pubblicato degli articolo - è stato nominato sottosegretario del nuovo governo del dopo Ben Ali. Potenza e paradosso di Repubblica: riesce a far andare al governo suoi uomini in un Paese estero e non in Italia!

Enrico Maria Porro ha detto...

Incredibile la forza di Rep.

Anonimo ha detto...

ma solo a me quel titolo nella colonna di destra, twitstar, katy perry A facebook suona malissimo? A facebook? è un luogo? "nella sede di" semmai. o se proprio "visita facebook", ma non A facebook. come si fa?
malkovich

Barbapapà ha detto...

Ottima disamina del giornale, Feticista Supremo.