martedì 18 gennaio 2011

Repubblica SPORT: ne valeva la pena?

Si sa che il feticista doc, a sentir parlare di novità, non sta più nella pelle. Sarà per questo che noi, oggi, siamo rimasti un filo delusi dal nuovo inserto Repubblica SPORT. Il risultato è buono, sì, per l'amor del cielo. Ma chissà perchè ci si aspettava qualcosa di diverso. Forse nella grafica, forse nei contenuti, chissà. Magari forse anche nella carta, per assurdo.
Del resto, anche l'amico Stampacadabra è rimasto deluso.

Ma sappiamo tuttavia che il feticista fa presto ad abituarsi e troverà il modo di farsi piacere anche quest'ultima novità, edulcorandola allo spasimo.

Nell primo numero si è subito esibita l'argenteria migliore: Gianni Mura, Emanuela Audisio, Gianni Clerici. Tre mostri sacri giusto per sottolineare che: "noi ce li abbiamo e guai a chi ce li tocca. E gli altri, Corriere in primis, si arrangino". Gianni Mura, però, fa subito in prima pagina un errore statistico. Scrive che "l’Inter ha recuperato quattro punti al Milan nelle ultime tre partite". Sbagliato: l'Inter ha sì recuperato 4 punti al Milan ma nelle ultime 2 partite. E' ben diverso.

Enrico Currò, nella sua cronaca da Lecce, scrive simpaticamente: "Ieri il primo tempo è stato così noioso che lo stadio spopolato è sembrato più mezzo vuoto che mezzo pieno, come
il bicchiere del proverbio"
.

La grafica, tutto sommato, rimane un buon lavoro, apprezzabile quanto basta e per questo vogliamo ringraziare l'impegno di Ugo Alessandrini che ha minuziosamente cesellato per noi il nuovo inserto sportivo.
Per questo vogliamo riproporre qui alcuni dettagli che hanno rappresentato le (poche) novità grafiche del prodotto in questione.

Vengono introdotte delle piccole frecce nei sommarietti della parta alta delle pagina


Nasce un appuntamento fisso chiamato La fotografia


Viene rivista la grafica che presenta Il gol di Gianni Mura


Importanti novità grafiche nel doppio paginone dedicato ieri all'allenatore del Milan Leonardo


La consueta rubrica Schermaglie del nostro amico Dipo (Antonio Dipollina) ha finalmente un disegno che la accompagna


Fa infine piacere notare che nel nuovo inserto c'è anche la mano (seppur centellinata) di Paolo Samarelli


Il dato che salta all'occhio è che su 16 pagine 10 sono dedicate al calcio, due sono di pubblicità (una curiosità: l'inserto è stato acquistato interamente dalla Merrell), una è per tre quarti allo sci e un quarto al basket e le rimanenti due sono riservate al tennis. Considerando che fino a lunedì scorso le pagine di Sport erano circa 11, la differenza non è così sostanziale e, forse, il vantaggio più interessante di avere trasformato lo Sport in un inserto è proprio quello di averlo reso indipendente dal resto del giornale, come ci racconta l'ottima Kriss nei commenti di ieri: "Oooh, finalmente! Il lunedì dovevo sempre aspettare che la mia metà  finisse di leggere Mura & C. per riappropriarmi del giornale. Così  un motivo di discussione in meno:-)".

In sostanza, ne valeva la pena? La risposta la rimandiamo a lunedì prossimo, magari con un sondaggio.

4 commenti:

MUDD ha detto...

Beh la rubrica della fotonotizia bisogna vedere fino a che punto sia davvero "nuova"... Le freccette rosse nei soppalchi vengono bellamente ricopiate dalla versione precedente (usate fino a lunedì scorso per i richiami in vetrina o seconda di Sport), quanto alla grafica noterei soprattutto l'esplosione di fili in stile R2. Torna la testatina con freccia (come già notato oggi e segnalato lunedì scorso) e colpisce la monopubblicità (per non fare pubblicità, appunto, trattasi di scarpe il cui marchio è tra le lettere L e N). Un errore imperdonabile è la numerazione schizofrenica delle pagine: numeri romani in vetrina, arabi altrove con tanto di effetto straniamento. Spariscono le "recensioni" delle partite (se ne sceglie una, credo tirata a sorte: ieri la Lazio) e si riducono tutte le altre a tabellino in due colonne, con qualche amenità tipo la frase come nelle presentazioni della domenica, per rendere il tutto meno spoglio. Voto totale: 6 -.
****
PS / OT: Arbasino firma nel paginone culturale la lenzuolata su Madrid. A fine pezzo la minaccia: (1. continua)...

Barbapapà ha detto...

Purtroppo Repubblica Sport conferma la modesta capacità di progettazione e innovazione del giornale quando si tratta di inserti o sezioni dedicate. Con l'eccezione dell'ottimo inserto domenicale, sia R2 che R2Cult hanno fallito la prova e anche l’inserto sportivo non brilla affatto di luce propria.
La sensazione che ho è che a Repubblica ci si crogioli con l'idea di lanciare una novità con la convinzione che, sol per questo, debba essere apprezzata dai lettori. Ci si muove sempre lungo piste convenzionali e già battute, con la presunzione di fondo che se è Repubblica a batterle nuovamente, automaticamente c'è originalità e qualità. Non ci sono idee e non c'è coraggio. E questo rappresenta una negazione del DNA originario (scalfariano, intendo) di Repubblica.

Veniamo all'inserto sportivo. Concordo con Kriss sull'unico, vero merito dell'inserto: l'estraibilità.
Per il resto ci sono alcuni timidi tentativi di superare la vecchia impostazione. Mi riferisco al calcio ove finalmente è stato ridotto lo spazio dedicato alla superatissima cronaca delle partite. Ritengo ancora eccessive quattro partite descritte minuziosamente. Ne bastano due, le più importanti, affidate alle firme più prestigiose, e senza l’accompagno di quelle verbosissime, estenuanti pagelle che occupano una pagina intera. Le altre partite vanno sintetizzate, come è stato fatto apprezzabilmente con quelle minori in questo numero: formazioni, pagelle, fasi salienti in pillole, due battute dei protagonisti. Va benissimo così.
Lo spazio dedicato agli sport “minori” (solo in Italia si possono definire così basket, tennis, etc) rimane sempre modesto, anche se il ritorno dell’ottimo Walter Fuochi va rimarcato.
Bellissima l’intervista di Gianni Clerici al leggendario Rod Laver. Peccato solo che la redazione si sia dimenticata di scrivere che l’occasione era fornita dall’avvio dell’Australian Open (che Gioanin è tornato a raccontarci dopo l'assenza agli US Open).

Un inserto sportivo del lunedì è tradizionalmente vincolato alle cronache sportive della domenica. Da questo punto di vista, Repubblica non intende sottrarsi al proprio antico dovere nonostante tv e internet abbiano già ampiamente soddisfatto il giorno prima gli appassionati. E, d’altronde, per avere un equilibrio tra calcio e altri sport l’inserto dovrebbe avere a disposizione almeno altre 8 pagine e non pare sia il caso o se ne ravvisi la necessità.
Da antico aficionado del giornale dico che se Repubblica vuol fare un inserto sportivo vero, in linea con la propria tradizione, non dovrebbe farlo uscire il lunedì in modo da non subire il condizionamento della cronaca. Ma il martedì, ad esempio. Perché così la redazione si può prendere il tempo per approfondire tutti gli avvenimenti o virare verso temi o storie di minor attualità ma ugualmente interessanti da raccontare.
Un tempo Repubblica non usciva il lunedì. Il martedì diventava quindi un giorno importante perché il lettore ritrovava una disamina ragionata degli eventi sportivi, a partire dal commento di Gianni Brera sulla giornata calcistica.
Ecco, un inserto sportivo che voglia essere un fiore all’occhiello di Repubblica deve essere sganciato dalla cronaca e far leva sulle grandi firme e sugli ottimi giornalisti della redazione per raccontarci lo sport con uno sguardo diverso.
Aggiungo, e chiudo, che il ripensamento delle pagine sportive deve interessare anche gli altri giorni: basta con queste paginate di inutile cronaca su Inter/Milan/Juve e spruzzata delle romane. E' materiale da quotidiano sportivo come la Gazzetta dello Sport. Ed è sintomo del medesimo virus di cui soffre la redazione politica: troppo al traino della cronaca/chiacchiericcio/gossip e poco attiva nel cercare notizie e dare informazioni realmente interessanti per il lettore.

Signor Marco ha detto...

sembra ci sia la mano del (C)ipollina-pensiero: interessarsi solo alla triade delle squadre strisciate, una specie di trofeo tim che dura tutto l'anno

Piazza Indipendenza ha detto...

Nessuna sorpresa, purtroppo. Un'occasione sprecata, non credo ad un incremento nelle vendite e nel gradimento dei lettori. L'unica grandissima novita' degli ultimi anni si chiama Venerdi'.