Tarda serata pienissima per le notizie sconvolgenti dalla Libia. Ho visto la rassegna stampa su Sky Tg24 e Concita e "Liberazione" ci vanno giù bene. "il Fatto" ricorda l'amico del papi, ma è il quotidiano "Terra" che propone il trittico dei tiranni caduti e il titolo: "Gli amici se ne vanno". Peccato che sia un giornale quasi invisibile. Sarebbe interessante una ricerca sui titoli di neppure un anno fa dei giornali di casa reale su Gheddafi e quelli odierni ("Libero" gli dà del "beduino").
Frank57.
3 commenti:
di fronte a quel che accade in Libia titolare la prima pagina impostandola sull'amico di papi mi pare davvero provinciale e limitante.
ci sono questioni di diritto internazionale in ballo, c'è la questione dell'immigrazione dal nordafrica all'europa, c'è la voglia di cambiamento da parte dei popoli arabi, c'è il grande tema della democrazia in paesi che oggi non sono democratici... ma noi non sappiamo fare altro che osservare gli amici di papi che, uno a uno, cadono giù. certo, è una questione anche questa. ma è come se un giornale straniero dicesse che il vero e principale problema dell'italia nel 2011 è la mancanza di una legge sul biotestamento.
@nonuna, mi permetto di dissentire parzialmente. Anche se ormai avrai potuto visionare la prima pagina de "il Fatto", ritengo che sottolineare come il genocidio in atto in Libia sia dell'amico del papi è fornire un promemoria per gli smemorati. Un'amicizia (non coltivata solo da lui, intendiamoci) ostentata e imposta. E chi criticava, al tempo delle pacchiane visite romane, era accusato di passatismo.
Esiste poi, come saprai, quel trattato di amicizia con la Libia che ci lega le mani, praticamente. Da lì lo spunto per il titolo. Di quel nefasto trattato, ratificato dalla maggior parte dei parlamentari (dunque opposizione compresa) si parlava nell'editoriale di Furio Colombo e in un altro pezzo a pagina 3.
Su tutte le altre tue considerazioni, invece, non posso che trovare numerosi spunti per considerazioni più ampie e condivisibili. Ma riguardano la politica "alta", mentre nel cortile di casa nostra si starnazza di "realpolitik".
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