In attesa del fatidico giovedì 3 marzo, quando scadrà la sospensione di 3 mesi dall’esercizio della professione inflitta a Vittorio Feltri dall’Ordine dei Giornalisti per la vicenda Boffo (risalente a quando il giornalista era ancora direttore de Il Giornale) e la sua graffiante penna potrà tornare a solcare la carta per ricomporre l’esplosiva coppia di firme assieme a Maurizio Belpietro, a Libero qualcosa sta già cambiando. Almeno in prima pagina.
(in alto a sinistra: edizione di domenica 20 febbraio; in alto a destra: edizione di martedì 22 febbraio; in basso a sinistra: edizione di mercoledì 23 febbraio; in basso a destra: edizione di giovedì 2 febbraio)
Da mercoledì 23 febbraio, infatti, il titolo di apertura dell’edizione cartacea non presenta più il classico formato maiuscolo dei caratteri (che rimane invariato, invece, nell’occhiello) a favore di uno stile ‘minuscolo’ più sobrio e moderato. Che sia una prima mossa per iniziare a distinguersi dagli oramai “rivali” de Il Giornale, almeno per quanto riguarda l’aspetto grafico? I cultori dei titolisti di via Majno, però, possono dormire sonni tranquilli: il colpo d’occhio, se non altro dal punto di vista delle scelte linguistico-lessicali, rimane comunque di forte impatto.
1 commento:
Nel numero oggi (ven. 25) in edicola sono già tornati al maiuscolo; si dirà: quando la notizia è importante. E invece è una minchiata, pure datata, trattandosi delle paturnie fallaciane sull'Oriente che si arma contro l'Occidente.
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