giovedì 24 febbraio 2011

Vita di redazione (63). Il colletto seventies ad ala di rondine di Ruffolo e il primo caso di vicediretùr ad camiciam.

LA RIUNIONE - Mercoledì 23 febbraio (durata 10:18)
Berlusconi nel titolo: no (ma in homepage la parola "governo"
del titolo interno è sostituitda da... indovinate?)

La voce dei titoli è di Luzi (al min. 4:22 si nota distintamente che Gianluca ha scalato la pancetta: bene)!!! Al min. 2:28 (who's he?) hanno dimenticato di aggiungere il sottotitolo: "A Ezio, ma che stai a di'?".


Caferri - subito dopo - e fallo un sorriso ogni tanto. "Io ho appena ricevuto una mail. A Tripoli c'è il terrore di armi chimiche", e niente, sai... A proposito di musoni: Ruffolo (dal min. 7:50) con colletto seventies ad ala di rondine (sotto); inciampa in una ripetizione: "Il fabbisogno di cui avremmo bisogno".


Anche oggi il montatore ha separato l'approfondimento (ricadute della crisi libica sui consumi e sull'import) dalla notizia di cronaca (scontri e morti in Libia). In mezzo c'era l'Avetraneide, se ne sentiva la mancanza come mostrerà in serata il plastico di Vespa ready-to-use.
Maida (6:35) non indossa camicie Brooks Brothers (sotto);


a proposito / 2: BB ha aperto due punti vendita a Linate e Malpensa: ora i republicones potranno evitare di acquistare le button-down via Internet (perdita di tempo e causa di disattenzioni), magari Dario Cresto-Dina può portarne un pacco alla volta quando torna dal weekend a Milano. Dopo il vicedirettore ad personam del Nemico, sarebbe il primo caso di vicediretùr ad camiciam.

MUDD

5 commenti:

Fabio P. ha detto...

OT: forse ci siamo liberati di Arbasino. Le sue continue gnagnere sul fatto che lui vuole la grana, altro che balle, devono avere convinto il Corriere a offrirgli quattro soldi in più, e lui deve avere traslocato in via Solferino, tanto che oggi ha pubblicato un Elzeviro appunto sul Corriere. Non una letterina scrausa, non un appuntino buttato lì, non una prefazione ripresa da un libro in uscita, come altre volte, ma un articolo vero e proprio come uno dei collaboratori ufficiali. Non ci ho capito la consueta fava, ma essendo sul Corriere, ormai la cosa non mi riguarda più. Alè!

Tiberio ha detto...

E dire che due giorni fa ci aveva propinato il doppio paginone con le liste! Era la seconda puntata, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quella parola "fine" in fondo all'articolo fosse definitiva... Secondo me se ha abbandonato Rep. anche noi di PPR non siamo esenti da colpe (o meriti?)

Barbapapà ha detto...

Mi sembra strano che Arbasino abbia lasciato Repubblica dopo averci collaborato sin dalla sua fondazione e aver avuto sempre tanto spazio e massima visibilità.
Così come mi sembra strano che il Corsera non abbia enfatizzato l'inizio della nuova prestigiosa collaborazione con due righe di accompagnamento.
Quindi, ho qualche dubbio al riguardo.
Eppoi, dài Fabio: a 80 anni Arbasino si mette a questionare sui soldi?

Nonostante io non lo legga quasi mai, perché scrive per sé e i suoi quattro sodali con cui condivide gusti e passioni culturali estranei all'aborrito volgo, se Arbasino avesse abbandonato Repubblica mi sentirei comunque un po' tradito. E' sempre questa la mia reazione da feticista ogniqualvolta qualcuno abbandona la nostra nave per altri vascelli.

In ogni caso, possiamo salutarlo degnamente candidando quelle due inutili pagine sulle liste al PPR- del mese.

phoedrus ha detto...

Non ci sperate troppo, non è la prima volta che Arbasino firma un pezzo (come sempre incomprensibile) sul Corriere.

Anonimo ha detto...

Non so. Non mi sembra normale che un collaboratore importante di un quotidiano possa scrivere articoli (e non saltuari interventi) anche sul suo principale concorrente. O e n'è davvero andato (e lo ha fatto per i soldi, visto quanto la sta menando da mesi) oppure Repubblica tollera per non perderlo.